“Era stata una scelta di cuore. Rimanere a Trapani, dopo la serie A scappata via all’ultimo rettilineo, aveva avuto un significato: volerci riprovare. Daniele Faggiano aveva stretto un passo con Serse Cosmi: lasciare Trapani solo per una piazza di serie A. E, soprattutto, fare mercato cercando di trattenere i due gioielli: Bruno Petkovic e Nicola Citro. Questa, però, è solo l’ultima puntata di una storia lunga tre anni e mezzo, il periodo in cui Faggiano ha unito il suo destino a quello del Trapani. All’indomani della sconfitta in finale contro il Pescara, il suo grande amico Antonio Conte gli ha inviato un sms, con le felicitazioni per la stagione appena conclusa. E gli aveva raccomandato di estendere i complimenti a Serse Cosmi. Tanta era l’emozione, che Faggiano non aveva risposto, dovendo subire il giorno dopo il rimprovero dello stesso commissario tecnico azzurro. La sua amicizia con Conte nasce con la condivisione delle esperienze vincenti di Bari e Siena, in cui Faggiano ha avuto la fortuna di crescere all’ombra di Giorgio Perinetti. Un sodalizio funzionante, in cui Faggiano si è guadagnato la fiducia del suo mentore. Tanto che, alla prima occasione, è stato lo stesso Perinetti a spianargli la strada per volare da solo. L’occasione si chiama Trapani e giunge, puntuale, nel dicembre del 2012. La formazione granata è reduce da un meraviglioso campionato di Lega Pro, in cui, però, si è vista sfuggire due volte di mano una promozione quasi acquisita. Il tecnico del tempo, Roberto Boscaglia, accetta che arrivi qualcuno che gli dia una mano. L’arrivo di Faggiano si verifica per vie traverse. Il presidente Vittorio Morace chiede consiglio al sindaco Mimmo Fazio, che telefona al suo amico Fabio Capello. È proprio Capello a
suggerire il nome di Perinetti, che a sua volta indica Faggiano. Il rapporto con Boscaglia non è semplice: sono due personalità forti, che spesso dietro le quinte si scontrano, ma poi hanno il buonsenso di fare squadra e non far trapelare i loro dissapori. Sta di fatto che questo connubio conduce il Trapani a risultato straordinari: promozione in serie B e comoda salvezza alla prima storica partecipazione al torneo cadetto. Anche la seconda stagione di serie B parte alla grande, poi qualcosa si rompe. Così come si rompe il rapporto fra Boscaglia e il Trapani.
Per sostituirlo, Faggiano ha un lampo di genio: fissa appuntamento a Roma con Serse Cosmi, che in mezzora è il nuovo allenatore del Trapani . Il resto è storia recente, con la serie A sfiorata e il miracolo svanito. Faggiano è un uomo adrenalinico. Il mercato è il suo habitat naturale. Questo è il periodo dell’anno in cui spesso pranza a Roma, nel pomeriggio prende un gelato a Cagliari e poi cena a Milano. A Trapani si è fatto volere un gran bene: sempre una parola per tutti, mai altero, ha agito con un’umiltà che gli fa onore. I tifosi granata si sentono traditi, sono restii a comprender le ragioni di un professionista. Il suo probabile sostituto sarà Paolo Cristallini o, chissà, proprio Giorgio Perinetti. Ma questo sarà il domani. Il contraccolpo, a Trapani, è stato molto forte e prima di assorbirlo ci vorrà qualche giorno”. Questo quanto scritto da “La Repubblica”