Repubblica: “Dalla Nuova Zelanda sino a Palermo, così le foto dei minori finivano in rete”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’arresto di due 50enni palermitani per il possesso di materiale pedopornografico. I social network per l’adescamento delle vittime, il dark web per l’esposizione e la vendita del materiale pedopornografico e le app di messaggi veloci per i contatti fra pedopornografi e lo scambio veloce di file sono i punti di contatto fra i due fascicoli della procura di Palermo. Molte delle immagini e dei video pedopornografici hanno come vittime bambini asiatici e ragazzini che abitano in Australia e Nuova Zelanda.