L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul centrocampo del Palermo.
La corsa e le coperture di Claudio Gomes, la grinta e i gol di Jacopo Segre, e la qualità di un’altra categoria del nuovo arrivato Filippo Ranocchia. Se c’è un elemento nella crescita del Palermo è nel nuovo centrocampo di Eugenio Corini. La partita contro il Catanzaro che si lascia dietro tanti rimpianti, perché se c’era una squadra che poteva vincere era quella rosanero, ha dato un’altra indicazione positiva sul reparto che più di tutti quest’anno ha dato prova di discontinuità e ha cambiato sempre interpreti. Il nuovo corso del Palermo ha tolto ogni dubbio su quali siano le pedine di cui questasquadra non può fare a meno.
La prima è Segre, un giocatore che da solo ha segnato 6 gol e ha all’attivo due assist. In pratica, il centrocampista ex Toro è entrato in un quarto dei gol rosanero e i suoi inserimenti, soprattutto di testa, la specialità della casa, sono ormai una certezza. Dalla riscossa di Parma, la mezzala ha segnato 5 gol in 7 partite, a cui aggiungere l’assist al bacio per il 3-2 di Soleri contro il Modena e partite di qualità e sostanza che lo hanno visto costantemente tra i migliori in campo.
Allo stesso modo è chiaro ormai che il Palermo non possa prescindere da un giocatore come Claudio Gomes, a schermo davanti la difesa. Non avrà il lancio di Leo Stulac, ma in quanto a dinamismo, velocità di uscita della palla, recupero di palloni e senso della posizione in mezzo al campo, il francese è un giocatore che potrebbe giocare in un’altra categoria. Contro il Catanzaro, tra l’altro, ha offerto un’ottima verticalizzazione sprecata da Soleri, ha salvato un gol e ha sempre guidato un centrocampo aggressivo con pressing alto e qualità.