Repubblica: “Da Re Mida a nemico. La fine di Zamparini agli occhi dei tifosi. Oggi a Vergiate inocontro chiarificatore”
“Presidente me lo presta il suo bancomat?” Zamparini scoppiò a ridere davanti a quella inusuale richiesta di un tifoso che seguiva un’amichevole estiva del Palermo. Erano gli anni dell’inizio dell’avventura in rosanero dell’imprenditore friulano. Una risata che oggi, a distanza un decennio da quell’episodio, deve essersi trasformata in un sorriso amaro sul volto del presidente che oggi viene visto da quegli stessi tifosi come un manager in difficoltà che non caccia più un euro. Perché, a torto o a ragione, l’immagine di Zamparini oggi è questa. Il Re Mida, quello dalle finanze inesauribili e che tutto poteva, oggi è percepito come un dirigente a caccia di soldi che, addirittura, pianificato quest’annata disgraziata per potere retrocedere e prendere i soldi del paracadute. Poco conta spiegare che i 25 milioni del paracadute in B non sono paragonabili ai soldi che il Palermo incasserebbe in serie A. Per il tifoso medio questa non è più una ipotesi ma un dato di fatto e l’immagine che oggi Palermo ha di Zamparini è quella di un presidente che cerca di escogitarle tutte per sbarcare il lunario e restare alla guida della società rosanero nonostante, per sua stessa ammissione, la crisi finanziaria abbia colpito anche lui. Poco conta che, invece, Zamparini da quasi due anni cerchi un compratore per la squadra e che nessuno al momento abbia presentato un’offerta seria. Certo è che sembrano passati secoli da quella stretta di mano davanti al Sun Bay Park Hotel di Civitavecchia con la quale Sensi e Zamparini suggellavano il passaggio della società rosanero dall’imprenditore di Visso a quello di Sevegliano. Una foto simbolica che per i tifosi del Palermo sembrava anche il passaggio da una vita sportiva di stenti a un futuro roseo e pieno di successi. E chissà che soddisfazione vedere il nuovo proprietario del Palermo chiedere il pignoramento delle azioni della Roma per un vecchio debito di Sensi. Un pignoramento che adesso, per una legge del contrappasso, colpisce proprio Zamparini sempre per un contenzioso nella gestione Sensi. Pignoramenti, ingiunzioni di pagamento, la querelle per il prestito da 57,8 milioni con Banca Popolare di Vicenza e quella con Unicredit: sembra che tutto si sia concentrato contro Zamparini per darne una immagine di patron in difficoltà. Oggi Zamparini, lo stesso che al quale è stata assegnata la cittadinanza onoraria, che veniva portato in processione nei mercati cittadini, che la gente avrebbe voluto santo subito, è il nemico numero uno tanto che a Palermo non mette più piede per sicurezza e se lo fa lo fa in gran segreto. Un uomo che è riuscito a dilapidare un incredibile patrimonio di passione e di credibilità. Zamparini ce l’ha messa tutta. Con la sua gestione schizofrenica della cosa rosanero ha stancato tutti. Anche i tifosi a lui più vicini lo hanno abbandonato. Eppure c’è stato un tempo non troppo lontano in cui Zamparini era l’uomo che tutto poteva. Era quello a cui chiedere un favore, un posto di lavoro, una raccomandazione, una donazione in beneficenza, un prestito, un negozio al centro commerciale. Erano gli anni d’oro nei quali Zamparini dava una immagine di imprenditore di successo e la sua villa a Bad Kleinkirchheim era meta di un pellegrinaggio di amici palermitani con i politici in prima fila. Adesso, tranne qualche rara eccezione, Palermo gli ha voltato le spalle e soprattutto non ha più fiducia in lui. Zamparini ci ha messo molto del suo perché ciò accadesse. Il presidente munifico è un ricordo sbiadito. Una immagine che Zamparini proverà a rinverdire oggi con un colpo di teatro dei suoi. Cinque tifosi rosanero, che avevano chiesto di parlargli, sono stati invitati dal presidente nella villa di Vergiate. Zamparini ha pagato biglietti aerei, li farà prendere da una macchina in aeroporto e a loro cercherà di spiegare cosa accade realmente intorno al Palermo e al suo presidente.”. Questo quanto si legge su “La Repubblica”.