L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle misure adottate dall’Italia per frenare l’avanzata del Coronavirus:
1) Spesa, farmaci, lavoro e salute attività autorizzate. Da questa mattina l’Italia intera diventa zona protetta. Le regole restrittive applicate da domenica scorsa per le 14 province del Nord, le cosiddette “zone arancioni” a partire dalla Lombardia, ora valgono per tutti i 7.904 comuni del Paese. Le persone potranno spostarsi dal proprio comune solo per comprovate ragioni di lavoro, per le necessità quotidiane (fare la spesa, acquistare farmaci), per ragioni di salute e per rientrare al proprio domicilio.
2) Per muoversi vale ancora l’autocertificazione. Per potersi muovere dal proprio comune si deve avere il modello di autocertificazione scaricabile da internet in cui si dichiara sotto la propria responsabilità di essere “in transito da”, “proveniente da” e “diretto a” per una delle quattro ragioni concesse. Una falsa dichiarazione è un reato con pene previste fino a tre mesi. Il nuovo decreto non prevede lo stop ai trasporti pubblici, al fine di non collassare l’economia italiana, ma aggiunge la possibilità di avviare controlli agli ingressi in Italia.
3) Divieto di assembramento. Bar chiusi alle 18 Il governo ha decretato il divieto di assembramento nei locali pubblici e all’aperto. Bar e ristoranti possono restare in attività, ma solo dalle 6 alle 18: devono garantire, pena sospensione della licenza, la distanza tra i clienti di almeno un metro. I centri commerciali devono restare chiusi nei fine settimana (sabato e domenica): uniche eccezioni per farmacie, parafarmacie e alimentari. Saranno chiuse in tutto il territorio palestre, centri sportivi, piscine, centri termali, spa e centri ricreativi.
4) Scuole e università restano inaccessibili fino al 3 aprile. La chiusura delle scuole di ogni ordine e grado (dall’infanzia alle superiori di secondo grado) e delle università viene prorogata da domenica 15 marzo fino a venerdì 3 aprile. Il rientro degli studenti in classe, quindi, è previsto per lunedì 6 aprile. Il problema è che quella data cade a tre giorni dalle vacanze di Pasqua e il contagio generale oggi è in crescita. Il ministero dell’Istruzione sta lavorando, come ipotesi praticabile, a un rientro a scuola dopo le vacanze di Pasqua: mercoledì 15 aprile.
5) Stop manifestazioni sportive. Anche la Serie A. Il governo con il nuovo decreto mette fine al braccio di ferro con la Lega calcio: da Nord a Sud vengono fermate tutte le manifestazioni sportive, campionato di calcio di Serie A compreso. Non si effettueranno, per ora, i quattro recuperi per le partite non giocate nel massimo campionato. L’esecutivo affiancherà, quindi, un coordinatore per l’approvvigionamento di macchinari e attrezzature medico-sanitarie al commissario per l’Emergenza Angelo Borrelli.