Repubblica: “Corsa contro il crac, il Catania torna all’asta con prezzo dimezzato. C’è l’interesse di un gruppo del Nord-Est”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla situazione del Catania con la proroga dell’esercizio provvisorio.

Ci sarà una seconda chance per la sopravvivenza del Catania nel calcio professionistico. L’incubo cancellazione materializzatosi nel pomeriggio dello scorso 11 febbraio, dopo l’asta deserta per la vendita del ramo d’azienda calcistico, si è momentaneamente attenuato, con la pubblicazione da parte del Tribunale fallimentare etneo del secondo bando di vendita (fissata per il 4 marzo la possibile vendita telematica) e la proroga al 7 marzo dell’esercizio provvisorio.

Un ribasso della base d’asta, dimezzatasi da un milione a 500 mila euro, che potrebbe invogliare i potenziali acquirenti. Ma in città, tra i tifosi, resta viva la paura di veder svanire tutto. «Sono realista — dice il tifoso rossazzurro Raffaele, agente di commercio — la situazione è molto delicata, ma il nuovo bando ci offre un’ulteriore speranza di salvezza. Sarebbe un peccato non garantire un futuro alla nostra squadra del cuore, che nonostante tutto continua a farci gioire ed emozionare».

Martedì notte, all’esterno di Torre del Grifo, il centro sportivo catanese, sotto la pioggia battente, una ventina di tifosi hanno atteso il rientro in pullman della squadra da Castellammare di Stabia, reduce dalla convincente vittoria per 2-0, per applaudirla e
ringraziarla. Il tecnico Francesco Baldini ed una rappresentanza di calciatori sono andati a salutare, ad uno ad uno, i tif affronteranno le partite che il Tribunale li autorizzerà a disputare. «Basterebbe davvero poco per restituirci un minimo di normalità — dice il commerciante catanese Alberto — non abbiamo alcun bisogno di pseudo imprenditori in cerca di pubblicità in rete, o avventurieri con inquietanti trascorsi calcistici. Chi vuole comprare il Catania, oltre a muoversi in silenzio, deve sapere coniugare passione e capacità finanziaria adeguata. Diversamente, sarebbe un ulteriore salto nel buio».