L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Corrado Ferlaino, presidente del Napoli ai tempi di Maradona.
«Tutti parlano di camorra, di boss. Ma io lavoro a Napoli da quando avevo 16 anni, da 70 faccio l’imprenditore qui. Non mi drogo, non incontro camorre. C’erano in lui fragilità, c’era voglia di sentirsi circondato, a costo di perdersi».
«Un presidente non può stare addosso a un giocatore, anche se è
Maradona. Ma gli mandavo i miei dirigenti più in gamba, più forti. Così
come, quando finì in un guaio giudiziario, lo feci assistere dal migliore, l’avvocato Siniscalchi».