Repubblica: “Coppa Italia flop, ma c’è la risposta: «Facciamo più spettatori della Champions»”
L’edizione odierna di “Repubblica” parla del poco appeal della Coppa Italia. Ha quasi cent’anni di vita e 73 edizioni con quella in corso, ma la Coppa Italia non riempie gli stadi e non guadagna consensi. La formula è troppo sbilanciata a favore delle grandi, poco spettacolare se non negli atti conclusivi. Date e orari non aiutano a coinvolgere il pubblico. E i club s’inventano i saldi: per Napoli-Perugia, martedì alle 15, biglietto a 2 euro per chi ne acquista uno anche per Napoli-Fiorentina di campionato. Alla prima Coppa, nel 1922, vinta dal Vado, parteciparono in 37, oggi sono in 78 ma le 8 migliori di Serie A entrano solo negli ottavi di finale. E la formula dà il vantaggio del fattore campo alla squadra di categoria superiore. Fin qui, gli spalti sono stati pieni al 21%. Eppure gli ascolti in tv soddisfano la Rai, che si è aggiudicata l’ultimo bando triennale fino al 2021 per 106 milioni di euro. E che, se la partita in prima serata va su Rai2, ha ottenuto di farla cominciare alle 21.15, pure se è inverno. «Ma noi stiamo valorizzando al meglio il prodotto con partite in prime time – obietta Enrico Varriale, vicedirettore di RaiSport –. L’anno scorso la finale Atalanta-Lazio ha avuto ascolti superiori a Liverpool-Tottenham, finale di Champions (7,2 milioni contro 5,6, ndr ). Le polemiche sugli orari? Per noi, 15 minuti di differenza non incidono sulla risposta del pubblico pagante. La verità è che in Italia gli stadi faticano molto a riempirsi per il campionato spezzatino. E quello non è certo stato voluto dalla Rai». Alla Fa Cup quest’anno partecipano 735 squadre, fino al decimo livello del sistema inglese. Tutto in gara unica, fino alla finale a Wembley, niente teste di serie, sorteggio del campo. I club di Premier entrano ai 32esimi di finale e non sanno mai se sfideranno una squadra di pari livello o dei dilettanti. Gli inglesi si sono inventati anche un’espressione per descrivere le imprese delle piccole: giant killing . Celebre l’eliminazione dell’Arsenal campione d’Inghilterra contro il Wrexham, squadra di Quarta divisione, ai 32esimi, nel 1992. E la Coppa Italia? La formula la decide la Lega di A. Quella attuale, così discussa, è legata al bando dei diritti tv. Che verranno assegnati di nuovo fra un anno. «La formula perfetta, come ha suggerito Sarri, è quella della Fa Cup – afferma Varriale –. Giocare Napoli-Perugia al San Paolo o al Curi non è lo stesso: se la piccola ospita la grande, si riesce ad attirare più pubblico e possono venire fuori partite più aperte e risultati inattesi. E per trovare spazi nel calendario si potrebbe sfruttare la pausa natalizia, dopo l’esperimento fallito del Boxing Day di campionato».