L’edizione odierna de “La Repubblica” ha analizzato le scelte di mister Tedino in vista della gara contro il Foggia. Ecco quanto si legge:
“Reagire senza buttare via tutto quello che si è fatto fino ad ora. Vuole ripartire dalle proprie certezze il Palermo di Bruno Tedino dopo la batosta di Empoli. Ieri a Boccadifalco alla ripresa della preparazione la concentrazione era la solita, forse anche più delle altre prime sedute di allenamento della settimana. Nessuno con la testa bassa, ma la voglia di riprendere subito il discorso interrotto in Toscana. Tedino sa che bisogna trovare un modo per aumentare l’indice di pericolosità della sua squadra. I numeri di Empoli-Palermo a livello statistico non sono stati poi così negativi come il risultato, ma la differenza l’ha fatta la convinzione e la concretezza. Per questo l’allenatore del Palermo potrebbe decidere di provare a ripartire dal secondo tempo di Empoli, dal momento dell’ingresso in campo di Moreo con il contemporaneo passaggio al 4-2-3-1. È un’idea che potrebbe diventare qualcosa di più concreto se, come sembra, Rispoli non sarà al cento per cento. Ieri l’esterno destro ha continuato a lavorare a parte affidandosi anche alle cure dei fisioterapisti. Tedino sperava di averlo a disposizione già ieri, ma così non è stato. È vero che si gioca di lunedì e che c’è ancora tempo per alzare bandiera bianca, però non sarebbe prudente dopo più di un mese di stop per un infortunio muscolare lanciare il giocatore nella mischia. Il ritorno di Rolando garantisce un’alternativa in più, ma potrebbe non bastare per decidere di continuare con il 3-5-2 che ha una sua pericolosità solo con gli esterni al meglio della forma. La necessità di sostituire lo squalificato Struna in mezzo al terzetto di centrali difensivi, poi, potrebbe fare il resto e spingere tutto lo staff tecnico verso il cambio di sistema di gioco. Proprio nel momento in cui a Empoli ha fatto il suo ingresso in campo Moreo il Palermo ha trovato maggiore pericolosità. L’attaccante si è sistemato sulla linea dei tre trequartisti, alle spalle di Nestorovski, con Coronado e Trajkovski. Dopo la partita di venerdì sera e il vertice fra Tedino, Zamparini e Lupo, la strada che vuole prendere il Palermo è quella di provare a riproporre Murawski e Gnahorè, piacevoli sorprese nella prima parte del campionato, ma non stravolgere il lavoro che fino allo scontro diretto aveva dato i suoi frutti. Per questo motivo l’eventuale cambio di sistema sarebbe da leggere solamente come una scelta dettata dalle circostanze e non per la necessità di stravolgere tutto e abbandonare certezze già consolidate. Tedino lo ha ribadito ai suoi anche ieri: la squadra è all’altezza della situazione e i fantasmi delle prestazioni negative del passato devono rimanere solo un brutto ricordo”.