“Proprio lunedì scorso, dopo la prova incolore di Ascoli, Nino La Gumina aveva fatto da coprotagonista nell’Ipse Dixit, il proverbio in dialetto recitato sui canali social ufficiali del club dai palermitani del Palermo. Il magazziniere Pasquale Castellana, guardando La Gumina, diceva: «Ci dissi u surci a nuci, dammi tempo ca ti spirtusu». E il topolino La Gumina al terzo tentativo da titolare in campionato, alla fine la noce del portiere avversario è riuscito proprio a bucarla. Un gol per nulla casuale. Ci sono fotografie di partite giocate da La Gumina in passato, in cui il piatto del piede destro aperto quasi ad accompagnare il pallone che viaggia verso la rete è una sua postura ricorrente. E, gol a parte, anche il resto della sua partita è stata diversa rispetto alle altre. Degne di nota, infatti, anche il modo in cui ha fatto sentire la sua presenza in mezzo al campo, oltre che altre due conclusioni: la prima in diagonale nel primo tempo che è finita poco sopra la traversa, la seconda nella ripresa dopo uno spunto che lo ha liberato al tiro in diagonale. La Gumina chiedeva tempo e fiducia, più a tifosi e addetti ai lavori forse piuttosto che ai compagni di squadra. La società quella fiducia che poteva esprimergli gliel’ha concessa con il rinnovo di contratto fatto firmare proprio alla vigilia della partita contro il Parma. Un prolungamento di due anni sul vecchio accordo che sarebbe scaduto nel 2019, impreziosito anche da un ritocco dell’ingaggio. Il suo vecchio contatto, del resto, era il primo da professionista e aveva migliorato economicamente il precedente che era da ventimila euro a stagione. E alla fine il gol è arrivato. La sua esultanza è stata rabbiosa, quasi come se volesse liberarsi dal peso di non essere riuscito ancora a segnare in campionato con la maglia della squadra della sua città. In Coppa Italia dopo il gol segnato al Cagliari è corso verso i tifosi baciando il logo del club, domenica ha fatto altrettanto e per poco non si è mangiato un pezzo di maglia esultando. I compagni e gli amici la fiducia non gliel’hanno mai fatta mancare. Nestorovski prima della partita ha lanciato un sondaggio su Instagram chiedendo “chi segna oggi?” e mettendo come prima scelta La Gumina. Poi al calcio d’inizio Simone Lo Faso ha postato una foto della grafica televisiva delle formazioni cerchiando l’immagine di La Gumina con la scritta “Forza amico”. E dopo il gol sono arrivati anche i complimenti: subito sul campo quelli di Accardi e Fiordilino, con lui in rosanero dai pulcini, che per primi lo hanno braccato e abbracciato. Poi anche quelli di Gnahorè su Instagram con la foto del momento in cui scatta l’esultanza per la rete, fino a quelli di Giovanni Tedesco. «Dopo tanti anni – scrive Tedesco sulla sua pagina di Facebook – torna a segnare un palermitano nel nostro stadio. Ti ho visto crescere e sono felice di quello che stai facendo, in bocca al lupo e sempre forza Palermo». Dopo Tedesco, in effetti, un palermitano in gol al “Barbera” non c’è più andato: l’ultima volta, otto anni fa, era il 3 maggio del 2009 e Tedesco contro il Cagliari siglò il 3-1 in una partita che sarebbe finita poi 5-1. A Giovanni Tedesco resta ancora un primato: quello dell’ultimo palermitano ad avere segnato in una partita da tre punti. Un record che La Gumina si prepara a strappargli il più velocemente possibile, tanto ormai il “pirtuso” è stato fatto e ad allargare il buco un topolino non ci mette niente”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.