Repubblica: “Comune e Palermo per lo stadio di “proprietà”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla questione stadio e centro sportivo. Il Palermo e l’amministrazione comunale continuano a lavorare, anche se le due pratiche viaggiano a velocità differenti. «La prossima giunta – dice il sindaco Leoluca Orlando – approverà un atto d’indirizzo per la concessione del diritto di superficie dello stadio “Barbera”. Ci sarà un bando aperto al quale potranno partecipare tutti, ovviamente anche il Palermo che se si aggiudicherà la concessione dell’impianto ne diventerà praticamente il proprietario come altre importanti realtà italiane. È un passaggio decisivo anche per i risultati sportivi del club». Il diritto di superficie permetterebbe al Palermo di aggirare parte dei vincoli esistenti sulla cessione effettiva dell’impianto e della zona in cui sorge e darebbe il via libera agli interventi strutturali che ha in mente il club per ristrutturare lo stadio. Praticamente lo stesso percorso che hanno seguito Atalanta e Udinese per ammodernare i rispettivi impianti. «Quello dell’eliminazione delle vetrate – spiega il sindaco – è un progetto comune che abbiamo con il club. L’amministrazione aspetta i progetti esecutivi per la rimozione delle barriere e per l’installazione del videocontrollo, due interventi che sono quelli prescritti dalla questura per dare il via libera al “Barbera” senza barriere. Per il diritto di superficie, invece, ci saranno più passaggi che coinvolgono oltre che il comune anche la regione». «Il mio sogno – dice il presidente del Palermo Dario Mirri – è quello di una crescita culturale: il questore mi ha chiesto se ero convinto della rimozione delle barriere perché di fatto mi assumo una grande responsabilità. Il Palermo scommette sull’autocontrollo della sua gente, scommette che non ci saranno invasioni di campo e che nessuno tirerà oggetti. Con Tony Di Piazza puntiamo su uno stadio accogliente e aperto alle famiglie». Il concetto dello stadio aperto torna nelle parole di Mirri. «Il nuovo Palermo – spiega il presidente – deve essere aperto a tutti come è già diventato il suo stadio. Il “Barbera” prima era sempre chiuso, oggi invece è sempre aperto. C’è il bar e lo store e può diventare un luogo d’incontro per i tifosi». Come per la rimozione delle barriere, anche i tempi per il centro sportivo potrebbero essere più rapidi. « Realizzarlo – dice Mirri – vale tanto quanto una promozione in una serie dalla quale non si può retrocedere. Se lo costruiamo non falliamo e non retrocediamo: diventa un nostro patrimonio sia immobiliare che di sviluppo per le nuove leve. Non posso garantire la promozione in serie C, ma da imprenditore posso garantire che entro il 2020 avremo la nostra promozione con il centro sportivo. È un impegno che mi sono assunto e che porterò a termine. Lo voglio fare a Palermo perché è giusto così. Ed è anche bello simbolicamente farlo in città. Dobbiamo fare campi di calcio, non ville o palazzi. Serve un terreno con destinazione d’uso per impianti sportivi. Spazi già previsti e che ci permettono di non passare dalla burocrazia».