Repubblica: “Colpi Palermo. Acquisti di gran livello che premiano il lavoro di Rinaudo”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul calciomercato del Palermo con i colpi messi a segno da Rinaudo.

Adesso è praticamente uno di noi. Un italiano… al 90 per cento che non mette più insieme primo e secondo, pasta e pollo mischiati in un piatto, per ottenere energia, gesto che fece infuriare capitan Pazzini ai tempi di Verona. Ora beve caffè per iniziare la giornata e il cappuccino lo prende solo fino a mezzogiorno, magari manda anche a quel paese i compagni gesticolando se non gli arriva il pallone giusto. Altro che bretone. Alla quarta stagione in Italia la trasformazione è completata e Liam Henderson può arrivare a Palermo, sulla scia delle storiche leggende scozzesi come Jordan o Souness che hanno fatto faville in Italia, il primo nella storia del capoluogo siciliano.

L’ennesima scommessa, quella del centrocampista, che già ragazzino abbandonò la sua comfort zone in favore di un destino affidato ad un metaforico lancio di dadi. Henderson era appena dodicenne quando iniziò la trafila al Celtic, società mitica della Scozia. Esordì a 17 anni in una squadra che comprendeva l’attuale giocatore del Liverpool Virgil van Dijk e in quello stesso periodo guidò la Nazionale Under 17: quasi un decennio passato acquisendo esperienza e sbucciandosi le ginocchia in una Glasgow dura che gli ha insegnato come resistere ai contrasti. Periodo inframezzato da due prestiti a Rosenborg e Hibernian. Un bottino da far invidia: due campionati scozzesi, tre Coppe di Lega e una coppa di Scozia col Celtic (una anche con l’Hibernian).

Un occhio a Firenze e uno a Lecce. È tutto programmato: la firma di Di Francesco è attesa per domani, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo un po’ di scaramanzia. Perché non ci sono problemi relativi al contratto con il Palermo, che ha convinto tutti pressando in zona mercato il club giallorosso. E anche il tempo perso nell’operazione era fisiologico per la ricerca di un  accordo che soddisfacesse le parti, con il figlio di Eusebio mai incerto sulla destinazione serie B. Ma, fatti i debiti scongiuri, bisogna guardare interessati a Fiorentina-Lecce in programma oggi. Una partita nella quale Di Francesco potrebbe essere nuovamente protagonista come nel match contro la Lazio, quando aveva solleticato l’interesse di varie società pronte ad intavolare un’asta.

Alla fine, l’ha spuntata Rinaudo, convincendo l’esterno d’attacco ad accettare una proposta che potrebbe portarlo alla consacrazione insieme ai rosa. Ma ad un patto: i salentini ne hanno bisogno, appunto, ancora per una gara e, prima  dell’ufficialità, ci sono di mezzo inevitabilmente questi 90 minuti. Incrociamo le dita? Giocatore agile e veloce, che agisce principalmente col piede destro da sinistra ma che può benissimo spostarsi a destra, Di Francesco è nato a Pisa nel periodo in cui papà giocava nella Lucchese. Aveva 5 anni quando iniziò ad innamorarsi del pallone guardando Eusebio, il suo eroe, che lo ha sempre stimolato e mai esalato, tenendolo ancorato alla realtà senza essere invadente per non complicargli il futuro («Spesso – dice il padre – non vado neanche a vederlo»).