Repubblica: “Closing, appuntamento a Londra. Zamparini: «Speriamo di chiudere in un mese»”
“Il futuro del Palermo si decide a Londra. Per l’esattezza si decide nel distretti finanziario della City e di Canary Wharf. I poli dove hanno sede tutte le grandi d’affari e gli studi degli avvocati che si occupano di finanza e di investimenti. Ed è proprio in questi uffici all’interno dei grattacieli che rappresentano il nuovo cuore pulsante della capitale londinese che sono riuniti banchieri e avvocati che stanno lavorando al closing che porterà il cento per cento delle azioni del Palermo dal Gruppo Zamparini all’YW&F Global Limited di Paul Baccaglini. Un closing che, annunciato per il 30 aprile e slittato ai primi giorni di maggio e difficilmente si chiuderà prima della prossima settimana. «È tutta una questione di tempi burocratici delle banche – dice Maurizio Zamparini a Radio Kiss Kiss – Berlusconi ci ha messo un anno, io spero di metterci un mese». Una previsione che Baccaglini vorrebbe smentire e riuscire e chiudere tutto entro la prossima settimana tanto da essere a tutti gli effetti il proprietario del Palermo in coincidenza con la partita casalinga del 14 maggio contro il Genoa. Una soluzione alla quale, come detto, si lavora da giorni e che nelle ultime ore è entrata nella fase decisiva. Sia Zamparini che Baccaglini, nei giorni scorsi, sono stati a Londra per seguire di persona l’andamento dell’operazione. Finita la fase preliminare e raggiunto un accordo di massima, i due sono rientrati in Italia e la palla è passata nelle mani dei loro avvocati. Nella capitale inglese si sono già incontrati e continueranno ad incontrarsi anche oggi e sino alla fine dell’operazione il legale di Zamparini, gli avvocati di Baccaglini e dei suoi soci e i rappresentanti delle banche d’affari che faranno da garanti a tutta l’operazione. Operazione sulla quale c’è il più stretto riserbo per un patto di riservatezza firmato dalle parti così come avvenne nei giorni che precedettero l’arrivo di Baccaglini alla presidenza del Palermo. Riserbo che c’è – e probabilmente rimarrà – sui soci del manager italoamericano e che continua ad esserci sulla cifre. Quando, il giorno delle presentazione del neo presidente, sulla questione venne fatta una precisa domanda a Zamparini, il patron friulano rispose con un poco elegante, quanto eloquente: «cazzi miei». E allora, cercando di farci i… fatti dell’ex presidente, si può tranquillamente dire che Baccaglini dovrebbe acquistare il Palermo per una cifra tra i settanta e gli ottanta milioni. Una cifra che si evince facilmente da quella che all’epoca si disse fosse l’investimento complessivo del gruppo Baccaglini. Una cifra di duecento milioni suddivisa in cento milioni per lo stadio, trenta per il centro sportivo e la parte restante per il cento per cento della società di viale del Fante. Cifra a parte l’accordo sembra ormai ad un passo ed è evidente che tra le parti ci sia tutta l’intenzione di chiudere visto che il closing è già stata spostato di una settimana e probabilmente lo sarà di un’altra senza che si sia parlato di penali e di caparre da pagare. Ed è sintomatico che Zamparini e Baccaglini abbiamo ceduto il passo ai loro legali per la stesura di un contratto che a questo punto – con il beneficio del dubbio che c’è dietro ad ogni grande affare – deve essere adesso ratificato e sottoscritto”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.