Repubblica: “Clamoroso Genoa, adesso può finire nelle mani di Rahhal Boulgoute”
Il Genoa sta per essere venduto da Enrico Preziosi, sembra essere giunto al termine il ciclo del presidente rossoblu. Sono tanti i possibili acquirenti per il grifone, l’edizione odierna di “La Repubblica” fa il punto della situazione sulla possibile cessione del club ligure. Non ci sono solo Radrizzani e Manfredi in corsa per l’acquisto del Genoa. Ha deciso di giocare allo scoperto anche Rahhal Boulgoute, considerato uno dei cinque uomini più ricchi del Marocco. Ha interessi in diversi campi imprenditoriali attraverso il suo Marita Group Holding di cui Moulay Youssef El Alaoui, principe del regno del Marocco, è il presidente onorario.
L’uomo d’affari marocchino ha dato mandato al suo legale di rendere pubblica la trattativa, queste le parole dell’avvocato romano Pasquale Giordano che sta seguendo la trattativa: «È uscita allo scoperto una cordata ma l’offerta per l’acquisto del Genoa, non sta a noi dire se a torto o ragione, Preziosi l’ha definita ‘ridicola’. Abbiamo però anche letto il comunicato dei tifosi e capito la necessità dei sostenitori genoano di capire se ci sono effettivamente le condizioni per la cessione della società. Ai tifosi del Genoa allora diciamo: sappiate che c’è anche un imprenditore di comprovata serietà che è sul pezzo da tempo».
A che punto è la trattativa?
«Ho incontrato Preziosi lo scorso 10 luglio e avevamo stilato un preliminare di contratto che prevedeva il nostro ingresso in società anche nel malaugurato caso di retrocessione. A Preziosi abbiamo offerto di restare con una quota di minoranza del 28 per cento».
Poi, però, passata la grande paura, Preziosi vuole andare avanti da solo come del resto conferma l’ingaggio di Faggiano.
«Conosco Preziosi da tempo, cinque anni fa avevo portato avanti un’altra trattativa sempre per l’acquisizione del Genoa, lo stimo.
Devo però dire che la mossa di Faggiano ha spiazzato pure me e gliel’ho scritto. Lui mi ha tranquillizzato dicendomi che, a trattativa in corso, non faranno investimenti»
Lei, dunque, è fiducioso riguardo un esito positivo della trattativa.
«Sarebbe stato molto più semplice se avessero potuto incontrarsi di persona. Ma Boulgoute ha avuto il Covid e non può lasciare il Marocco. Così continuiamo a trattare tra professionisti, io farò anche a Ferragosto: questa trattativa la voglio portarla a termine il prima possibile».
Quali carte ancora vi mancano?
«Il brogliaccio dei conti del 2020.
Appena ce lo inviano credo che in tre, quattro giorni al massimo potremmo chiudere. Se infatti dovessimo fare un due diligence tradizionale ci vorrebbero mesi».
Senza due diligence non avete poi timore di trovare qualche sorpresa strada facendo?
«Ci siamo affidati ad advisor di grande livello come il dottor Rauco, il dottor Ceccobelli e l’ingegner Riccardo Bruno che ai tempi del fondo Clessidra aveva stretti contatti con la Giochi Preziosi.
Abbiamo anche individuato il manager a cui affidare l’aspetto sportivo. Le cifre? C’è la privacy, non è opportuno renderle pubbliche»
Le prossime mosse?
«Aspettiamo che Preziosi convochi l’assemblea dei soci per deliberare un importante aumento di capitale aperto anche a terzi. A quel punto interverrebbe Boulgoute, mettendo denaro fresco nelle casse del Genoa».
Insomma, lei è fiducioso?
«Preziosi vuole vendere e noi vogliamo comprare, perché non dovrei esserlo?»