L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla situazione del Napoli. La squadra ha capito che non avrebbe dovuto forzare la mano in un momento delicato e ha già chiesto scusa a Carlo Ancelotti che quella sera, nel ventre del San Paolo, aveva cercato di mediare tra le rispettive posizioni per evitare la rottura. L’allenatore ha accettato il chiarimento dei giocatori, che adesso vorrebbero risolvere la situazione pure con il club. Da De Laurentiis non arrivano segnali di apertura, il patron non intende soprassedere sull’ammutinamento, che reputa un gesto grave e lesivo dell’immagine del Napoli. La strategia è duplice, proprio come i contratti firmati dai giocatori che hanno un accordo per le prestazioni sportive e un altro per i diritti d’immagine, ceduti interamente — salvo qualche eccezione — alla società. L’azione risarcitoria, dunque, sarà doppia e assumerebbe i contorni di una vera e propria stangata nei confronti dei calciatori. Il Napoli attiverà il Collegio Arbitrale — presso il Tribunale di Napoli — per la riduzione mensile dei compensi. L’intenzione è una sforbiciata degli stipendi del 25%, cinque volte più della multa massima che De Laurentiis avrebbe potuto comminare in automatico. La strategia è quella di intentare una causa civile chiedendo così un risarcimento economico ai singoli giocatori, colpevoli di aver disatteso le disposizioni del presidente in maniera così plateale.