L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla gara tra Cittadella e Palermo e il derby di Crociata.
Da ragazzino cresciuto nella valle dello Jato, nei campionati giovanili, ha incrociato tante volte il Palermo, la sua squadra del cuore. Eppure, per Giovanni Crociata da San Cipirello, 25 anni, una chiamata rosanero non è mai arrivata. Ma un derby del cuore sì. E lui, che in due mesi ha resuscitato una squadra sottotono come il Cittadella, se lo gusterà da avversario, davanti ai suoi familiari e a più di mille tifosi palermitani che sono arrivati al “Tombolato” per l’ennesimo esodo rosanero.
Cittadella-Palermo non è solo una gara che potrà dire molto sulla corsa play-off, ma sarà una partita speciale per il centrocampista tuttofare, che a gennaio, dopo un inizio in sordina con il Südtirol, ha avuto un impatto devastante con i veneti: sei gol e un assist in 8 partite, per un giocatore che in carriera non era mai stato un goleador, che gli è valso il premio del miglior calciatore del mese di febbraio in serie B. Classe ‘97, centrocampista centrale utilizzabile anche come trequartista o sulla sinistra, Crociata, a 14 anni, ha fatto i bagagli per trasferirsi nelle giovanili del Milan.
E a Milanello è rimasto fino al 2016. Dopo è iniziata una lunga gavetta che lo ha visto girare tra molti club: prima a Brescia in B, poi a Crotone, dove ha esordito anche in A a 20 anni, a Carpi, e di nuovo a Crotone, dove nel 2019/2020 ha conosciuto la migliore stagione con 30 presenze e 5 gol e una promozione in A. Fino ad arrivare ad Empoli, squadra che detiene ancora il suo cartellino e negli ultimi due anni lo ha mandato in prestito. Prima alla Spal e poi, in questa stagione, a Südtirol e adesso al Cittadella.