Repubblica: “Ci sarà da soffrire anche in serie B. È questa la considerazione che viene da fare dopo aver visto il Palermo perdere per 2-0 a Pescara”
“Ci sarà da soffrire anche in serie B. È questa la considerazione che viene da fare dopo aver visto il Palermo perdere per 2 a 0 a Pescara. Ci sarà da soffrire a meno che il Palermo che affronterà il prossimo campionato non sarà una squadra molto diversa da quella che è mestamente retrocessa in questa stagione. Una partita, quella dell’Adriatico, giocata nel silenzio. Il silenzio dei pochissimi spettatori presenti sugli spalti a fare da colonna sonora a questo anticipo del campionato di serie B che attende le due squadre il prossimo anno. Un silenzio di quelli che ti fa sentire anche le voci dei giocatori in campo e che è probabilmente il commento più azzeccato per sottolineare la stagione da incubo di Pescara e Palermo. Il Pescara va vicino al gol dopo dieci minuti. Gonzalez si perde Cerri al centro dell’area. Il centravanti degli abruzzesi ha il tempo di stoppare la palla e di girarsi, ma per buona sorte di Fulignati manda alto sopra la traversa. È la prova generale del gol del Pescara che arriva al quindicesimo. La difesa rosanero si preoccupa di Cerri, ma si dimentica Muric che, sul cross da sinistra di Caprari, stacca di testa indisturbato e mette nell’angolo alle spalle di Fulignati. Gol come questi il Palermo ne ha presi tanti in questa stagione. Non è un caso che all’Adriatico si affrontino le due peggiori difese (oltre alle due peggiori squadre) del campionato. Settantanove quelli subiti dal Pescara, settantaquattro quelli dal Palermo che diventano, appunto, settantasei dopo le reti di Muric e Mitrita. Il Palermo è lento e prevedibile. Nessun movimento a dettare l’azione tanto che spesso deve esser Gonzalez, dalla difesa, a impostare. Fatto sta che il Pescara gioca meglio e i rosa commettono errori dopo errori e gli abruzzesi ne approfittano per tenere sotto pressione la retroguardia di Bortoluzzi che viene presa in mezzo sia con azioni in verticale sia con manovre in orizzontale. In tutto il primo tempo il Palermo fa poco. Si lamenta a ragion veduta per una spinta in area di Bovo a Nestorovski sul cross di Rispoli. Nella ripresa il Palermo inizia con un atteggiamento sicuramente più aggressivo. Adesso sono i rosa a tenere il Pescara nella propria area di rigore e a costringere gli abruzzesi a giocare in contropiede. Al quarto d’ora il Palermo va vicinissimo al gol. Sul crossa da destra di Diamanti, insieme a Rispoli uno dei più attivi tra i rosa, Chochev salta di testa e schiaccia verso la porta. Fiorillo è bravo a ribattere e ad allontanare la minaccia. Bortoluzzi prova a sfruttare il buon momento e manda dentro Lo Faso a formare un tridente con Diamanti e Nestorovski. È però il Pescara a sfiorare il raddoppio con cerri che a tu per tu con Fulignati spara sopra la traversa. A un quarto d’ora dalla fine, mentre Bortoluzzi manda dentro Trajkovski al posto di Rispoli, Zeman inserisce Gilardino. Fa un certo effetto vedere in campo uno degli artefici della miracolosa salvezza dello scorso anno. Miracolo che in questa stagione invece non è riuscito a una squadra che nel finale subisce anche il gol di Mitrita”. Questo quanto si legge su “La Repubblica”.