L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla possibile cessione di Federico Chiesa, attaccante della Fiorentina. Negli ultimi due mesi i dirigenti della Fiorentina hanno lavorato al rinnovo dei contratti dei giovani italiani, da Castrovilli a Venuti. Doveva esserci anche Chiesa, ma l’incontro programmato non è mai avvenuto. Il padre del giocatore ha fatto sapere che non avrebbe discusso alcun rinnovo. L’atteggiamento dell’attaccante ha fatto il resto: mai un sorriso, una foto sui social con la maglia viola. Domenica, a Verona, lo strappo forse decisivo nell’ultimo quarto d’ora della partita: con la Fiorentina sfarinata in campo e sotto di un gol, Montella gli ha chiesto di scaldarsi. Lui, al momento del cambio, ha comunicato di non sentirsi al “cento per cento”. Così il tecnico lo ha rimandato in panchina. La Fiorentina poi ha perso 1-0 e Chiesa, da quello che dicono nel club, ha perso l’appoggio dello spogliatoio: situazione simile a quella di Icardi l’anno scorso nell’Inter. I nerazzurri c’entrano anche qui, ma per rimbalzo. Se il padre spinge per la Juve, gli italoamericani sono stati chiari: non lo daranno mai ai bianconeri. Joe Barone non ha un buon rapporto con Fabio Paratici. Barone è un siciliano cresciuto a Brooklyn, coltiva il gusto della promessa: se dice che la Juve sarà l’ultima squadra a cui darà la punta, bisogna dargli credito. E qui entra l’Inter: Chiesa piace molto a Conte, sarebbe l’ideale sostituto di Lautaro che Messi vuole a tutti i costi al Barcellona. Marotta avrebbe una carta per convincere Barone almeno a parlarne: Gabigol. L’attaccante del Flamengo, decisivo nella Libertadores, potrebbe diventare una pedina di scambio già a gennaio. L’Inter lo valuta sui 35-40 milioni, soldi utilissimi per prendere Chiesa a prescindere dallo scambio, magari aggiungendo Politano, che alla Fiorentina è sempre piaciuto.