Il match tra il Catania e la Ternana assume un significato più profondo di una semplice gara del campionato di serie C. Nelle pieghe dell’evento sportivo si intrecciano, infatti, anche le storie dei due club protagonisti dell’infuocata estate 2018, con la corsa ai ripescaggi stoppata dal cambiamento del format della serie B, da 22 a 19 squadre. Una bagarre che ha pochi precedenti nella storia del calcio italiano. Ma il Consiglio di Stato con la sentenza 1182/ 2020 del 14 febbraio ha posto fine alla spinosa querelle giudiziaria insorta tra le società allora aspiranti alla promozione a tavolino, tra cui Catania e Ternana, da una parte, e la Figc ed il Coni, dall’altra. La massima autorità della giustizia amministrativa ha statuito la legittimità dell’operato del Commissario Figc, rientrando tra le prerogative concessegli dalla giunta nazionale del Coni anche quella di modificare repentinamente il format del campionato di serie B. I giudici hanno evidenziato come i provvedimenti Figc siano stati giustificati dalla situazione di stallo che si era venuta a creare a causa dei numerosi ricorsi proposti dalle aspiranti al ripescaggio in serie B. Diciotto mesi dopo per Catania e Ternana lo scenario non è mutato: delle sei società coinvolte nel contenzioso del 2018 soltanto la Virtus Entella è infatti riuscita a riconquistare la promozione in serie B, mentre tutte le altre si trovano ancora in terza serie e faticano a ritagliarsi un posto al sole. Il Catania e già ampiamente fuori dalla lotta al vertice nel torneo in corso, mentre la Ternana sta attraversando un momento in evidente regresso (nessun gol realizzato nelle ultime quattro partite).