L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Catania e la situazione relativa a Mancini.
Tutti lo cercano, ma nessuno sa cosa gli stia frullando nella testa perché cento ne pensa e ne annuncia, ma poi poche ne fa. Benedetto Mancini sarebbe il protagonista ideale di un film grottesco, in cui la scena precedente è del tutto slegata da quella successiva. Lunedì sera diserta l’appuntamento per il rogito, ma martedì pomeriggio, in assenza dei curatori, si presenta dal notaio, nello studio di Giarre, con un assegno circolare da 200 mila euro (contro il 375.000 previsti come saldo per l’acquisto del Catania), a garanzia della stipula dell’atto che adesso vorrebbe fare.
Dal 4 marzo al 5 aprile a Catania se ne sono viste di tutti i colori: bonifici mai arrivati, imprecisati problemi tecnici, rinvii su rinvii del rogito, che avrebbe dovuto ratificare l’acquisizione da parte dell’imprenditore romano del ramo calcistico d’azienda. Ma fino alle 20 di lunedì scorso (data dell’ennesima convocazione per il rogito), nessuno aveva visto Mancini varcare il portone di ingresso dello studio del notaio Andrea Grasso, in via Milano a Catania. E men che meno, si era contezza dell’accredito dell’importo di 375 mila euro, stabilito quale saldo, integrativo dei 125 mila versati a titolo di deposito cauzionale a fondo perduto.
Insomma un autentico rebus, che sembrava aver fatto definitivamente perdere la pazienza al tribunale e ai curatori, i quali concludevano la surreale serata di lunedì, diramando una nota tranciante: «Con pec datata 01/04/2022, regolarmente ricevuta, il collegio dei curatori fallimentari del Calcio Catania Spa. ha convocato ancora una volta la società Fc Catania 1946 s.r.l. alle ore 20.00 di oggi lunedì 4 aprile 2022 presso lo studio del notaio Andrea Grasso per la stipula dell’atto di cessione del ramo d’azienda calcistico, previo o contestuale v ti delegati, e stante altresì l’omesso versamento del saldo prezzo, il collegio dei curatori fallimentari del Calcio Catania Spa riferirà al tribunale di Catania per le determinazioni di competenza».
Sembrava l’imminente epilogo della storia, con la revoca dell’esercizio provvisorio da parte del tribunale e la fine del calcio professionistico a Catania. Ma Mancini ha pensato bene di rimettersi in gioco, a modo suo, facendo emettere ieri mattina un assegno circolare dell’importo di 200 mila euro intestato alla procedura fallimentare. Circostanza comunicata e documentata ai curatori, prima che gli stessi, poco dopo le 12.30, riferissero al tribunale per le determinazioni del caso. Nel frattempo, Mancini imbarcatosi su un volo Roma-Catania, atterrava nel capoluogo etneo nel tardo pomeriggio, prendendo subito la direzione di Giarre, sede del secondo studio del notaio Grasso, per depositare l’assegno circolare fatto emettere in precedenza.