L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla situazione del Catania. Alle 8 del mattino, appoggiato al bancone del Bar del traghetto per Villa San Giovanni, in attesa del caffè, Pietro Lo Monaco mai avrebbe potuto immaginare che una giornata di sport (era diretto in macchina a Potenza per la gara di Coppa Italia del Catania) si sarebbe trasformata in aggressione da parte degli ultrà del Catania. In quindici, a volto scoperto, lo attaccano alle spalle: un pugno lo colpisce al volto e gli procura delle escoriazioni, volano a terra gli occhiali da vista, che si rompono. Poi lo conducono nella parte scoperta del traghetto dove, tra gli insulti, prosegue e si conclude l’alterco. A Villa accorrono le forze dell’ordine, ma Lo Monaco non se la sente di assistere alla partita e torna a casa. Alla fine, il Catania è sceso in campo con 15 minuti di ritardo per esprimere solidarietà al suo dirigente. «È stato un fatto di inaudita gravità – dice il patron del Catania Nino Pulvirenti – ampiamente preannunziato dal clima di odio strisciante che da mesi si respira in città, con la complicità di una parte della società civile. Già lunedì, ai Due Obelischi era stato esposto uno striscione intimidatorio e minaccioso nei confronti miei e di Lo Monaco. Per questo ho subito deciso di non far scendere in campo la squadra, ma Lo Monaco ha chiesto di giocare, ritenendo opportuno far vincere la sport sulla violenza». Delle dimissioni da direttore generale del Catania rassegnate da Lo Monaco martedì, Pulvirenti non intende fare alcun commento. «Non è questo il momento per parlare di certe cose – aggiunge l’imprenditore di Belpasso, alla guida del Catania dal 2004 – Sono ancora scosso: da tempo il livello di guardia è stato ampiamente superato e così non si può più andare avanti. A breve presenteremo un esposto circostanziato alla procura della Repubblica di Catania, sui molteplici fatti d’odio e di istigazione all’odio di cui siamo stati fatti bersaglio in questi mesi». Il Ministero dell’Interno ha convocato una riunione d’urgenza presso la prefettura di Catania. Da tempo, la tifoseria organizzata rossazzurra è sul piede di guerra e chiede a Lo Monaco e Pulvirenti di farsi da parte. Nello scorso dicembre, sul prato del ” Massimino” è anche comparsa una testa di maiale con parrucca, occhiali ed una scritta offensiva indirizzata al dirigente campano.