L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Catania e sull’idea Baldini per la panchina.
I tifosi, a suon di fischi, lo hanno già esonerato domenica sera, al fischio finale di Catania — Avellino, finita 0-2. Ma all’indomani della quarta sconfitta stagionale e a poche ore dal match di Brindisi (recupero della seconda giornata in programma domani alle 16.15), Luca Tabbiani è ancora l’allenatore del Catania. La dirigenza, che al tecnico genovese aveva dato tempo fino alla gara con l’Avellino per invertire un trend finora più da media salvezza che da promozione (obiettivo dichiarato a inizio stagione), di fronte al nuovo flop è giunta ad un bivio non più evitabile: cambiare l’allenatore (come sembrava orientata a fare già domenica sera), e rimettersi in pace con la piazza, o confermandolo a tempo, sperando che dalle prossime tre trasferte consecutive (Brindisi, Potenza e Cerignola) giungano segnali di risveglio, da parte di una squadra in preda ad una profonda crisi men- tale e fisica.
Intanto Silvio Baldini, contattato dal Catania per subentrare a Tabbiani, attende il segnale per tornare alle pendici dell’Etna, dove ha già allenato per 31 partite in serie A nel 2007/08, prima delle dimissioni rassegnate nel marzo 2008. Sarebbe un rendez vous con la Sicilia e con un subentro in corsa, come avvenuto a Palermo nel dicembre 2021, conclusosi con la promozione in B, attraver-so i playoff. Il legame tra Baldini e gli attuali dirigenti rossazzurri ed uomini di fiducia di Pelligra, Vincenzo Grella (che oggi terrà una conferenza stampa) e Mark Bresciano, è datato e saldo, avendoli Baldini avuti alle proprie dipendenze ad Empoli, nella stagione 1999/2000. «Se devo ringraziare qualcuno, questo è Baldini — dis- se Grella in un’intervista concessa a grandhotelcalciomercato.com — per me fu fondamenta- le. Mi aveva dato una disciplina da seguire, mi diceva come dovevo trattare l’avversario».