Repubblica: “Catania, il ritorno di Pulvirenti”

L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Antonino Pulvirenti, presidente del Catania. Due storie in antitesi: la prima, durata 9 anni, che racconta una promozione in A dopo 23 anni e plusvalenze d’oro; la seconda, ancora in corso, tra retrocessioni, scandali, sentenze della giustizia sportiva e tracolli finanziari. Dove sta la verità? «Come nella vita, la verità sta sempre in mezzo – dice Pulvirenti – Giusti gli elogi quando abbiamo fatto bene, condivisibili le critiche quando i risultati non arrivano. Mi prendo le mie responsabilità, ma fin quando sarò il patron del Catania farò tutto quanto è nelle mie possibilità per riportarlo almeno in serie B, categoria in cui l’ho rilevato dai Gaucci». Il Catania è settimo in classifica in C dopo 7 partite: «Il primo a soffrirne sono io – aggiunge Pulvirenti – ma ritengo prematuri i verdetti negativi. In alto c’è molto livellamento, e tranne la Reggina tutte le big hanno già subito battute d’arresto. A Terni possiamo invertire questo negativo trend esterno, rilanciando le nostre ambizioni. Camplone è bravo ed ha portato un nuovo metodo di lavoro che richiede tempo e possibilità di lavorare con l’organico al completo. Per esprimere un giudizio compiuto bisogna attendere ancora qualche altra partita». Ma perché il binomio Pulvirenti-Lo Monaco non è più vincente, ed il feeling con la Città sembra irrimediabilmente compromesso? « Perché rispetto a qualche anno fa il calcio è cambiato e non è una scienza esatta – dice il patron del Catania, rientrato nel Cda. del club rossazzurro – e perché la serie C è un campionato bastardo, in cui, per centrare la promozione devi gestire un margine di errore bassissimo. Comprendo perfettamente la grande delusione che stanno vivendo i tifosi e me ne rammarico, ma bisogna trovare il modo per ricompattarsi, possibilmente stemperando i toni e facendo tutti un passo indietro». Nino Pulvirenti è stato in tribuna a Reggio Calabria, forse lo sarà a Terni, ma l’appuntamento vero sarà quello al “Massimino”. « Sì, – certamente – aggiunge l’azionista di maggioranza della holding Finaria, squalificato dalla giustizia sportiva fino a Giugno 2020 per l’inchiesta denominata “I treni del gol” – sentivo l’esigenza di tornare alla partita, non ne potevo più di guardarla al computer». Pulvirenti, insieme a Leonardi patron della Sicula Leonzio, è uno dei due siciliani proprietari di squadre di calcio professionistiche nell’Isola, ma da più parti si vocifera che Pulvirenti potrebbe vendere il Catania proprio a Leonardi. «Premesso che nulla è eterno – dice il patron rossazzuro – e che se si presentasse un interlocutore credibile, in grado di fare meglio del nostro gruppo, sarei certamente disposto a passare la mano, ma ribadisco che ad oggi non ho avuto alcun contatto, né diretto né indiretto, con Leonardi».