L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’addio di Fabio Pagliara al Catania. Alla base ci sono le divergenze sulle strategie di marketing legate alle modalità di lancio della Catania Card 11700 «È legittimo, ma non è il mio progetto — scrive Pagliara — che parlava di membership, ma in una ottica successiva di crowdfunding, azionariato diffuso, e di coinvolgimento attivo dei tifosi. Senza polemiche preferisco aspettare e tifare Catania e per il Catania, cosa che potrò fare anche in assenza di un ruolo operativo. Spero e penso di essere stato utile alla salvezza di matricola e Società, mettendoci la faccia ( e le idee) quando tutti pensavano che non vi fosse alternativa al fallimento».
Il socio di maggioranza Nicolosi e il legale Ferraù rilevano come le divergenze con Pagliara abbiano avuto anche una matrice economica, in quanto ritenute esose le richieste di compenso avanzate dal dirigente per assumere un ruolo operativo in Sigi. Sullo sfondo rimane Joe Tacopina, che potrebbe rilanciare anche la figura di Pagliara.