L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla situazione del Catania. Il passaggio di proprietà non decolla a causa della necessità di ottenere altra documentazione. L’ultima comunicazione intercorsa mercoledì sera tra Finaria e l’avvocato Castelli, rappresentante del comitato promotore per l’acquisizione del Catania, ha di fatto rimandato la palla all’ente, tenuto adesso a svelare i nomi degli investitori e documentare l’evidenza fondi, per l’avvio dei negoziati. Una situazione di stallo che cammina di pari passo con l’operatività del club rossazzurro il quale, pur nelle conclamate difficoltà economiche, sta provando a rivoltare come un guanto l’organico a disposizione di Lucarelli. In che modo ? Con una sorta di spending review volta a ridurre il costo del monte ingaggi, per reinvestire su nuovi calciatori che percepiranno ingaggi compatibili con le limitate disponibilità finanziarie del club (intaccate anche dal drastico calo degli introiti al botteghino, passati da 50 mila a 8 mila euro a partita, di media). In tal senso vanno ad inquadrarsi le sei cessioni e i tre acquisti già ufficializzati, Vicente, Curcio e Manneh, a cui nei prossimi giorni si aggiungeranno il difensore Signorini del Catanzaro, il centrocampista Salandria della Reggina e l’attaccante Murilo del Livorno.