L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Catania e sulla corsa contro il tempo.
Per il Catania, sarà un girone d’andata con o senza ritorno? È il quesito che si pongono i curatori fallimentari, i soci di Sigi ed i tifosi rossazzurri, a cinque giorni dal suono del gong. La prosecuzione dell’esercizio provvisorio autorizzato dal tribunale fallimentare (al momento fino al 2 gennaio), presuppone il versamento a stretto giro di 600 mila euro ( l’equivalente di due mesi di gestione, secondo le stime del tribunale) da parte di Sigi in favore della curatela, e ciò in ragione di un presunto credito vantato dal Calcio Catania nei confronti della controllante. Significherebbe il salvataggio, almeno per altri due mesi, del titolo sportivo, in attesa che la curatela poi espleti gli adempimenti necessari per la vendita del titolo sportivo, su base d’asta di 600 mila euro ( e con l’accollo dell’eventuale aggiudicatario del solo debito sportivo, pari a quasi 3 milioni), come da stima indicata nella relazione effettuata dai consulenti tecnici nominati nella procedura prefallimentare.
E Sigi che fa? Nella riunione svoltasi ieri pomeriggio, i soci presenti della controllante di Calcio Catania hanno esaminato tutte le possibili soluzioni, per evitare il definitivo default. Entro le prossime 48 ore la Sigi dovrà sciogliere le riserve, anche per evitare che i tre curatori del Calcio Catania, Basile, Giucastro e D’Arrigo, avviino azioni legali nei suoi confronti per il recupero forzoso del credito. Prospettiva che mal si concilierebbe con le stringatissime tempistiche indicate dal tribunale etneo. Peraltro, nel corso della riunione, i soci della Sigi hanno esaminato anche la possibilità di proporre reclamo in corte d’appello avverso la sentenza dichiarativa di fallimento pronunziata lo scorso 22 dicembre ( con termine di scadenza fissato il 21 gennaio), ma il deposito dell’atto di impugnazione ha una cronologia meno stringente rispetto al rebus della prosecuzione dell’esercizio provvisorio d’impresa. Anche perché nel frattempo la squadra, che da giorno 31 riprenderà gli allenamenti in vista della trasferta di Andria, da calendario fissata il 9 gennaio, attende indicazioni per conoscere il proprio destino.
Il 30 dicembre i calciatori si presenteranno a Torre del Grifo ( struttura su cui i curatori hanno disposto l’immediata sospensione di tutte le attività non necessarie all’esercizio provvisorio del ramo caratteristico di azienda calcistica), ed è presumibile che attraverso l’area tecnica avranno una prima presa di contatto con i curatori. Nell’ottica della riduzione dei costi di gestione dell’attività ( per arginare le perdite mensili valutate tra i 240 mila e i 300 mila euro) ai calciatori di proprietà desiderosi di cambiare aria, potrebbe essere proposta la risoluzione di contratto, in linea con la politica di abbassamento del monte ingaggi, e che determinerebbe per il club il risparmio delle mensilità di retribuzione previste fino alla fine della stagione. E sempre che nel frattempo il tribunale autorizzi la prosecuzione dell’esercizio provvisorio d’azienda.