Repubblica: “Catania, colpo ai pirati delle pay-tv: un giro d’affari da 70 milioni di euro”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla lotta alla pirateria e il giro d’affare a Catania.

In un anno l’organizzazione di pirati televisivi guadagna 70 milioni di euro e produceva un danno economico di oltre 150 milioni alle piattaforme streaming. Partite di calcio di ogni campionato, dalla Premier League alle sfide del Palermo, i film in prima visione e le ultime stagioni delle serie cult: tutto veniva offerto pagando una manciata di euro al mese al posto di un bouquet di abbonamenti da oltre 100 euro. I ventuno indagati dalla procura distrettuale di Catania avevano creato un perfetto meccanismo per la distribuzione dei “pezzotti”, decoder modificati in grado di eludere i controlli delle piattaforme Iptv.

La polizia postale per mesi ha dato la caccia “ai 21 del pezzotto”, esperti informatici e abili truffatori in grado di piratare ogni segnale criptato delle pay-tv e dei servizi streaming a pagamento. Gli indagati erano responsabili dei nodi per la diffusione del segnale piratato tra Catania, Messina, Siracusa, Cosenza, Alessandria, Napoli, Salerno, Reggio Emilia, Pisa, Lucca, Livorno e Bari. A loro la procura etnea contesta, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla diffusione di palinsesti televisivi ad accesso condizionato, danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici, accesso abusivo a un sistema informatico, frode informatica.

Ieri mattina, su disposizione del procuratore aggiunto di Catania Sebastiano Ardita e del sostituto Francesco Camerano, sono scattate decine di perquisizioni in tutta Italia in cui sono stati sequestrati 13 pannelli di controllo dei flussi illegali. Il personale della polizia postale ha accertato che oltre 50 mila utenti avevano un accesso illegale alle piattaforme private a pagamento. Solo in Sicilia la stima è di almeno 10 mila “pezzotti” attivi sia nella parte orientale che nel palermitano. Tutti i collegamenti illegali sono stati chiusi. La centrale operativa dell’organizzazione era a Catania e in poco tempo si era diffusa in tutta Italia e all’estero grazie a profili e contatti su Telegram e altre app di messaggistica. «Ringrazio e mi congratulo con la polizia postale e la procura di Catania per questa nuova importante operazione antipirateria — commenta l’amministratore delegato di Sky Italia, Andrea Duilio — Le forze dell’ordine hanno il nostro pieno sostegno nella loro attività di contrasto che, negli anni, è diventata sempre più preziosa per garantire la legalità, a tutela di tutti coloro che fruiscono legittimamente dei loro contenuti preferiti»