L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Fabrizio Castori, nuovo allenatore del Trapani: «Ho visto la squadra dal vivo due volte e sempre in tv. Sono convinto che possa migliorare e raggiungere l’obiettivo della salvezza. Il Trapani ha raccolto più in trasferta che in casa, perché ha giocatori di gamba, che hanno difficoltà contro le avversarie che si chiudono. Ma per me è solo un vantaggio, perché io amo fare calcio attaccando lo spazio».
Nessuna paura della classifica. « Non è facile che io mi impressioni con i numeri, abbiamo tutto il tempo». C’è anche consapevolezza di dover lavorare sulla tattica, sulla tecnica e sulla psicologia del gruppo. Ma con una dirittura chiara. «Azzeriamo tutto, porto il mio modo di fare calcio. Sono abituato a far trovare ai miei calciatori le motivazioni ideali per superare questo tipo di difficoltà. Il gruppo che alleno da oggi ha la caratteristiche giuste per poter applicare i miei principi. E proprio di principi e atteggiamento mi piace parlare, non di modulo. Per dirne una, si può giocare a tre o a quattro in difesa. Ma l’idea è quella anche di far giocare male gli avversari: se gli avversari non giocano bene, hai maggiori probabilità di vincere. Di sicuro, non cerco alibi, già domenica prossima, a Pescara, dovremo fare risultato».
Arriva, poi, una ricetta per provare a tradurre le buone intenzioni in fatti concreti: parlare con i calciatori, entrare nella loro anima. «Non voglio apparire romantico, perché non lo sono. Nei rapporti umani, però, non si può bluffare. E allora dirò ai ragazzi come sia necessario che cambino la loro testa e non si sentano inferiori a nessuno». Il primo giorno di scuola è finito. Si torna a casa nel buio pesto del tardo pomeriggio di dicembre, cercando un raggio di luce che riapra la stagione.