L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’importanza della giornata odierna, che vedrà il coinvolgimento del Palermo di fronte alle aule giudiziarie per sciogliere gli ultimi dubbi in merito ai sequestri milionari chiesti dai pm. Ecco quanto riportato: “Si inizierà a scrivere oggi alle 9 davanti la corte di Cassazione la parola fine sulla lunga partita a scacchi che si è giocata fra la procura e il Palermo. Ma per l’atto finale è stato deciso che la formula sarà come quella delle finali di coppa che si assegnano con partita di andata e ritorno. Si scende in campo oggi per l’andata, mentre il ritorno è stato fissato per giovedì 14 marzo. Nonostante l’orientamento concorde delle parti in causa di discutere tutto oggi, infatti, i giudici della corte di Cassazione hanno comunicato che saranno accorpati solamente due dei sette ricorsi in ballo ai due calendarizzati in precedenza per oggi fra quelli complessivamente presentati dalla procura di Palermo e dall’avvocato di Maurizio Zamparini Enrico Marzaduri. Nel dettaglio i ricorsi presentati dai sostituti procuratori Andrea Fusco, Dario Scaletta, Francesca Dessì e dall’aggiunto Salvatore De Luca sono sei, l’unico presentato dai difensori di Maurizio Zamparini riguarda la misura degli arresti domiciliari decisa dal tribunale del riesame a ottobre. Oggi si entrerà nel merito del ricorso presentato dalla procura sul milione di euro sequestrato e poi restituito al Palermo e sul provvedimento di sequestro accolto e poi respinto in appello delle azioni per un valore di 99 mila euro a Zamparini. A questi due ricorsi sono stati accorpati quello che entrerà nel merito dell’esclusione del reato di autoriciclaggio fra quelli contestati a Zamparini nell’ambito delle indagini sulla gestione della società e soprattutto quello che riguarda le misure cautelari degli arresti domiciliari già decisi dal tribunale del riesame lo scorso 5 ottobre e non scattati proprio per via del ricorso che va in discussione stamani. La decisione è attesa per oggi stesso al termine della camera di consiglio. Si dovrà aspettare fino al 14 marzo, invece, per la discussione degli altri tre ricorsi: quelli che riguardano complessivamente l’accoglimento della richiesta di sequestro di 50 milioni di euro al Palermo. Sono tre perché per ogni passaggio che c’è stato fra gip e riesame si sono di fatto alternati provvedimenti impugnati dalle parti. […] un sequestro così corposo metterebbe in ginocchio qualunque società, figurarsi una che sta cercando di risollevarsi andando a caccia di nuovi investitori. Se fosse accolto il sequestro, infatti, rischierebbe di essere compromesso il piano operativo della nuova rete che controlla la proprietà del Palermo. È fin troppo ovvio che andrebbero messi in sicurezza i conti di una società che, a detta degli stessi investitori, ha avuto entrate nell’ultimo esercizio per appena 43,9 milioni di euro. La consapevolezza che non ci sarà una notizia certa oggi ha messo in moto anche l’aspetto legato alla gestione sportiva della società, con il responsabile dell’area tecnica rosanero Rino Foschi che ha ricevuto il mandato per provare a puntellare la squadra di Roberto Stellone, ma praticamente a costo zero. Il passo che sarà compiuto oggi sarà comunque fondamentale nell’intera vicenda. Di fatto ciò che deciderà oggi la Suprema corte è se Maurizio Zamparini, come sostiene il Riesame di Palermo, deve andare agli arresti domiciliari per il pericolo di reiterazione del reato”.