L’edizione odierna de “La Repubblica” continua ad analizzare il caso nazionali che ha costretto il patron rosanero Maurizio Zamparini a richiedere un intervento anche dal sindaco Leoluca Orlando e al ministro dello sport: “Una richiesta d’intervento al sindaco di Palermo Leoluca Orlando e al ministro dello sport Luca Lotti. È quella inviata da Maurizio Zamparini per continuare a tenere d’attualità il caso nazionali dopo la bocciatura della Lega di B alla richiesta di rinvio delle partite dei rosanero. Un appello che il sindaco ha fatto suo chiedendo l’intervento di Tavecchio.
«Non siamo riusciti nemmeno con l’aiuto dei nostri legali – scrive Zamparini – a ottenere lo spostamento delle partite. Riteniamo che il problema sia soprattutto quello di salvaguardare l’etica sportiva ed i suoi valori. La delibera della Lega di B è in palese conflitto di interessi e né la Federazione, né il commissario della Lega ha sanato una situazione di grave ingiustizia sportiva: chiediamo alle istituzioni palermitane, in primis al sindaco, a quelle siciliane e al ministro per lo sport di intervenire per colmare una grave lacuna. Il Palermo ha in organico oltre dieci giocatori convocati dalle rispettive nazionali, dei quali almeno otto titolari in prima squadra. I regolamenti prevedono che si schieri la migliore formazione possibile: questo ci è impedito in maniera grave».
Le norme alle quali fa riferimento Zamparini sono quelle dell’articolo 48 delle Noif (acronimo che sta per norme organizzative interne federali). Ma il nodo principale è nell’interpretazione del testo. Il comma due, infatti prevede che a regolare la sospensione delle attività siano le «Leghe secondo gli indirizzi fissati dal Consiglio Federale. Con l’autorizzazione del Presidente Federale è ammessa deroga soltanto per l’attività che le società svolgono in campo internazionale e per quella ricreativa». A proposito dell’obbligo di mandare in campo la migliore formazione, poi, il regolamento prevede «l’obbligo di schierare le squadre nella migliore formazione consentita dalla loro situazione tecnica». Il riferimento, quindi, potrebbe essere ai giocatori a disposizione, non a quelli presenti in rosa.
«Abbiamo segnalato – continua Zamparini – anche le date per i possibili spostamenti delle partite, soluzione fattibile ed in passato applicata per la Juventus e per particolari partite in concomitanza di eventi non previsti o per ragioni di ordine pubblico. Chiediamo a Leoluca Orlando e a tutte le istituzioni che hanno a cuore la giustizia nei confronti del Palermo di intervenire presso gli organi sportivi preposti, in primis il presidente della Figc».
Contro il Parma, una delle società che ha votato no al rinvio delle partite dei rosanero, domenica mancheranno in sette: il portiere Posavec; i difensori Cionek e Struna; i centrocampisti Chochev e Jajalo; gli attaccanti Trajkovski e Nestorovski.
«Dall’assemblea di Lega – dice il direttore sportivo Fabio Lupo – ho capito che siamo percepiti come squadra forte. Ci hanno detto di no senza motivare. Una società, della quale non voglio fare il nome, ha detto che non è possibile rinviare perché ci sono le trasferte organizzate e alberghi pagati. Ci siamo anche offerti per contribuire ai costi. Altri club hanno votato no dicendoci che lo stavano facendo anche se avrebbero ricevuto delle convocazioni. Ma poi sono andato a vedere e non c’è traccia di chiamate in nazionale di loro giocatori. Il paradosso è che si ferma anche la Primavera, ma non la serie B».
Dopo Palermo-Parma di domenica, le altre partite che i rosanero avevano chiesto di rinviare saranno quella contro la Cremonese del 12 novembre in trasferta e con il Carpi in casa il 25 marzo. «Adesso siamo concentrati sul gruppo di giocatori che abbiamo a disposizione – continua Lupo – del calciomercato cominceremo a parlare dal 15 dicembre in poi. In estate non aveva senso vendere i nazionali sui quali puntiamo per comprare altri otto o nove giocatori. E nemmeno comprare dei sostituti per solo quattro partite su quarantadue. Abbiamo una squadra con identità tecnica e morale, ma a gennaio se servisse siamo pronti a fare innesti»”.