L’edizione odierna de “La Repubblica” scrive dell’avanzamento della trattativa per la cessione del Palermo calcio da parte di Maurizio Zamparini: “Venerdì scorso il mezzo annuncio da parte di Zamparini: «A dicembre il Palermo avrà un nuovo presidente e un nuovo proprietario ». Parole che non hanno dato una scossa alla tifoseria e che non hanno certo fatto chiarezza su una situazione che definire ingarbugliata è un eufemismo. All’annuncio del proprietario del club di viale del Fante le reazioni più evidenti sono state quelle dei due possibili acquirenti. Già perché a un anno e mezzo di distanza dall’entrata in scena di Frank Cascio e a più di sette mesi dalla nomina a presidente fino al mancato closing con Paul Baccaglini gli interlocutori di Zamparini restano ancora i due italoamericani. «Ho incontrato cascio – ha detto il patron rosanero – e potrei chiudere con lui entro dicembre, ma se Baccaglini porta i soldi non ci sono problemi». Dichiarazioni che tengono aperte entrambe le porte anche se proprio Cascio e Baccaglini auspicano il basso profilo e tutti e due non digeriscono bene le esternazione sul tema da parte del possibile venditore.
Frank Cascio è arrivato in città venerdì, ha incontrato Maurizio Zamparini allo stadio e ieri in occasione della presentazione della rete d’impresa per provare a conquistare il mercato statunitense con i prodotti enogastronomici siciliani sotto il marchio “Gustoso”, ha parlato anche di Palermo. «Preferisco lavorare in silenzio – dice Cascio – stiamo provando a raggiungere il nostro obiettivo, ma non voglio dire nulla più di questo. Mi dispiace, ma quando ci sarà qualcosa da dire saremo felici di parlare di qualcosa che sarà bello. Per il momento non c’è proprio nulla da dire. Stiamo lavorando seriamente, è un momento delicato e vogliamo arrivare al nostro obiettivo. Siamo fiduciosi».
Cascio ha provato a dribblare le domande sulla trattativa e su Baccaglini, passato in poco tempo da ex socio a rivale. Nulla su cifre e fondi da investire nel Palermo, né tanto meno su ruoli futuri di Zamparini che pochi giorni fa ha invece parlato di un programma quinquennale per lo sviluppo del club e un investimento da 100 milioni di euro con un ruolo da consulente per l’attuale proprietario. Un’idea dell’imprenditore friulano forse, più che una reale offerta da parte di Frank Cascio che invece avrebbe proposto a Zamparini di andare a cercare insieme investitori negli States. «Zamparini con me in questa trattativa è stato fino ad ora perfetto – dice Cascio – la gente che lavora con lui è bravissima. La sfida è fare qualcosa insieme, ma ancora non c’è nulla. Sono contento per quello che abbiamo fatto fino ad ora, ma di più non posso dire. E non voglio parlare di Baccaglini, sono venuto a fare il mio lavoro e basta. Se si vuole fare qualcosa si deve lavorare in silenzio. Sono una persona seria: in questo momento non si possono dire parole tanto per, ma bisogna agire in silenzio».
E in silenzio continua ad agire Paul Baccaglini che già nei mesi scorsi aveva presentato un’offerta definita «ridicola» da Zamparini e che adesso sarebbe pronto a a ripresentare l’offerta per il club. I contatti fra i suoi avvocati, guidati da Piero Belloni Peressutti, e quelli di Zamparini capitanati da Sergio Anania per conto dello studio Withers sono quotidiani e ininterrotti. La trattativa va avanti. La due diligence, secondo quanto ha detto il proprietario del Palermo, è finita. Se a dicembre il club avrà davvero un nuovo presidente e un nuovo proprietario, come ha detto Zamparini venerdì scorso, o se questa è solo l’ennesima data fissata per tutta risposta alla richiesta di cambiamento al vertice da parte dei tifosi si capirà nel giro di due mesi. Nel frattempo restano le telefonate di reazione che ricevono gli avvocati di Zamparini a ogni parola spesa dal patron sulla trattativa, sia quando il friulano tira in ballo Cascio che quando parla di Baccaglini. Forse è proprio questo l’indizio, insieme al nome dell’advisor rappresentato dallo studio legale Withers, che stavolta può dare un po’ di concretezza in più a tutta la vicenda“.