“Maurizio Zamparini, in una lettera aperta, dice di essere avvilito per quanto scritto in questi giorni da Repubblica e da altri giornali. Peccato che se ci fosse una gara sull’avvilimento, i palermitani e chi segue la squadra vincerebbero per distacco. Da un anno ormai la società e il suo ex presidente, improvvisamente e tempestivamente dimessosi anche da ogni carica nel Cda, fanno parlare più per le vicende extra calcistiche. Tra perquisizioni, indagini, richieste di arresto, istanze di fallimento e sequestri nei conti correnti il tifoso è disorientato e, caro patron, certamente più avvilito di lei. Del resto, al netto del burrascoso e antisportivo finale di campionato, sotto la gestione Zamparini – la stessa che aveva fatto grande la squadra e della quale tutti diamo atto al patron – il Palermo degli ultimi tempi è veramente deludente. Quel Palermo che dopo una vergognosa retrocessione in serie B avrebbe dovuto vincere il campionato – sono parole dell’avvilito Zamparini – con dieci punti di vantaggio e invece è ancora in B con un futuro pieno di ombre. Le stesse ombre che mette in evidenza la procura di Palermo che, illustrando i comportamenti del patron rosanero scrive, nero su bianco, che «trattasi di contegni criminosi riconducibili alle dinamiche e vicende gestionali della Us Città di Palermo, nelle quali s’intrecciano anche gli interessi personali di Zamparini, quale dominus di un gruppo di società costituite anche all’estero che hanno intrattenuto stabili e sistematici rapporti finanziari con la società di calcio». Ombre che per il gip diventano nebbia fitta quando, nel valutare le condotte degli indagati, sottolinea «sia la finalità scellerata dei reiterati “finanziamenti” infragruppo eseguiti per frodare il fisco, sia i retroscena delle compravendite del marchio fra società riconducibili sempre a Zamparini unicamente per sistemare i bilanci». Basta per dire che la procura parla di soldi spostati dalle casse del Palermo? È vero che il patron ha messo nel Palermo capitali suoi. È vero, ma sino a una certa data visto che dal 2012 il Palermo si autofinanzia e Zamparini non ha più messo un euro nell’ordinaria gestione della società. Una società che si sarebbe potuta gestire con i diritti tv e con la compravendita dei calciatori senza trovarsi adesso nelle condizioni di sofferenza. Per chiudere, una sommessa richiesta. Per piacere, la finisca di dire che sta per vendere la società e faccia l’annuncio quando realmente avrà passato la mano. La prima volta l’ha fatto nel 2010 presentando il saudita El Hokairi. In questi otto anni sono passati afghani, messicani, inglesi, cinesi, indiani, americani, russi. E, chissà perché, tutti – Baccaglini per ultimo – guardavano i conti e lasciavano perdere.”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.