L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle mascherine introvabili. In questo momento di panico, ed egoismo, mondiale non riusciamo neppure più a importare mascherine (e guanti in lattice e occhiali medici e tute e calzari di protezione). Come spiega il commissario Angelo Borrelli, l’Italia oggi ha un fabbisogno di 90 milioni di mascherine il mese, divise tra quelle con il filtro — Ffp1 e Ffp2 — e quelle chirurgiche a garza rinforzata. Significa che dall’inizio della crisi epidemiologica, sei settimane fa, ospedali, farmacie, volontari avrebbero dovuto riceverne 135 milioni. Per ora la Protezione civile ne ha consegnate ai presidi medici, invece, 5 milioni, di cui tre schermate. Altri 2 milioni saranno consegnati domani. Sì, ha fatto ordini globali per 56 milioni di pezzi prenotando anche quello che ancora non è stato prodotto, ma 19 milioni di mascherine sono state poi bloccate. In India, in Turchia, in Russia, in Romania, dalla stessa Germania: i rispettivi governi hanno visto crescere il contagio a casa loro e deciso di tutelarsi. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha tuonato al solito: «Inaccettabile, denunciamo chi blocca i dispositivi alle dogane». Il premier Giuseppe Conte ha voluto rassicurare la Lombardia: «Siamo strenuamente impegnati per procurare in tempi brevissimi i dispositivi di protezione». Di Maio ha assicurato a ruota che alcuni canali commercial- solidali si stanno riaprendo: la Germania ha consentito l’arrivo di un milione di pezzi e la Francia ha dato disponibilità. La Cina poi, che da tempo ha ammorbidito le relazioni con l’Italia, ce ne sta spedendo cinque milioni. Ma per evitare un altro scontro tutto interno al continente è dovuta intervenire la presidente della commissione Ursula Von der Leyen, tedesca. In un video su Twitter ha detto: «Oggi abbiamo adottato un sistema di autorizzazione all’esportazione per queste attrezzature mediche, le vendite al di fuori dell’Unione europea devono essere autorizzate dai governi della stessa Ue». In Italia, però, le mascherine continuano a scarseggiare, e questo dura dal 29 gennaio.