Repubblica: “Caos a Trapani. Brucia auto di Cosmi e lui vola a casa, addio vicino?”
“Serse Cosmi stacca la spina. Lascia la squadra per qualche giorno, torna a Perugia. E tra le quattro mura di casa deciderà se la sua avventura a Trapani sia finita. L’auto che va in fiamme davanti casa è un episodio difficile da digerire. L’emergenza emotiva è rasserenarsi, provare a mettere ordine. Magari scacciare quel filo di paura che affiora. E che, inevitabilmente, invade anche le emozioni dei familiari. Ieri pomeriggio Cosmi, che in mattinata era stato ascoltato dagli inquirenti che non tralasciano nessuna pista, è arrivato allo stadio, ha parlato con la squadra e ha deciso di far dirigere l’allenamento al vice Valeriano Recchi e al collaboratore tecnico Massimo Lo Monaco. Arrivano, quindi, le ore della riflessione e delle decisioni importanti. Non è un bella storia, ne esce male anche e soprattutto Trapani, una città che intorno alla sua squadra di calcio aveva costruito un’immagine straordinaria. La città s’interroga spaesata, incredula. La notizia era rimbalzata ieri mattina e già ad ora di pranzo non si parlava d’altro. Le immagini del notiziario di Telesud (unica emittente televisiva della città) sono un pugno allo stomaco. Sul video, scorrono le foto dell’Audi di Cosmi in fiamme che vengono spente dai Vigili del Fuoco, in una traversa a due passi dal mare. Sembrano immagini crudeli, perché toccano nel vivo il sentimento dei trapanesi, sempre traboccanti d’affetto per un uomo che ha anche ricevuto la cittadinanza onoraria. Che ha stretto i pugni e pianto per questa squadra. Ancora sabato scorso, si era stizzito per i fischi della gente dopo la sconfitta contro il Cittadella. Era rimasto male, soprattutto, per i cori della curva, cantati negli ultimi minuti di partita. Così, si è presentato in sala stampa e ha urlato tutto il disappunto. La sua voce roca ha tratteggiato un concetto semplice: «Tra un mese, nessuno salga sul carro. Siamo soli ed è la cosa più esaltante che possa capitare nel calcio». Parole che hanno diviso la città, ma che avevano ottenuto lo scopo di far stringere la squadra, farla sentirete ancora gruppo. Proprio la parte più calda della tifoseria, ieri, ha presto diffuso un comunicato molto chiaro: “La Curva Nord Trapani, dopo ciò che è accaduto questa notte all’auto di mister Serse Cosmi, dà tutta la piena solidarietà al nostro mister e prende le distanze da eventuali strumentalizzazioni nei confronti dei tifosi. Confidiamo nelle indagini da parte delle autorità competenti affinché facciano luce su quanto accaduto”. Già a sera inoltrata, poi, si è sentita la voce del Trapani: «La nostra società – si legge nella nota ufficiale – comprende lo stato d’animo di mister Cosmi dinanzi ad un evento che a chiunque, ed a maggior ragione dinanzi a nessuna certezza, susciterebbe disorientamento e delusione, ma è questo il momento in cui è necessario più che mai stare uniti, come una famiglia quale siamo sempre stati, noi, i nostri tifosi e tutta la nostra Città. Mister Cosmi ha manifestato l’esigenza legittima di avvicinarsi alla propria famiglia per qualche giorno, una richiesta condivisa dalla Società, che ritiene, oggi ancor di più, di dover riconfermare il proprio modo di essere e di vivere il calcio, andando oltre le vicende prettamente sportive e mettendo in primo piano gli aspetti umani”. Raccontare che non è chiaro se Serse Cosmi sarà domenica prossima a Latina. È maledettamante complicato raccontare a chiunque perché tutto sia cambiato così velocemente. Perché quelle maglie granata, appena tre mesi fa, erano ad un gol dalla serie A e oggi ci si trovi immersi in un meccanismo tanto complesso. Appena lunedì scorso, il direttore sportivo Pasquale Sensibile aveva sottolineato con decisione: «Impossibile che quell’atmosfera, quell’unita’ di intenti, sia evaporata in un lasso di tempo tanto breve. Il Trapani ha elevati valori tecnici e morali. Ci tireremo fuori da questa situazione, con l’aiuto di tutti». Martedì sera, lo stesso Sensibile aveva offerto la cena alla squadra, rispettando le tradizioni e scegliendo un ristorante con un nome esemplificativo: “Al solito posto”. Nessuna immaginava che, dopo qualche ora, un altro fuoco, ben più doloroso, avrebbe spinto la città nello sconforto. Trapani deve rialzarsi: non sa ancora se dovrà provare a farlo senza l’uomo che le ha regalato un sogno”. Questo quanto riportato sull’edizione odierna de “La Repubblica”.