“Inizierà il 25 agosto la lunga riscossa del Palermo alla serie A. L’assemblea di lega di B ieri pomeriggio a Milano ha fissato le date per la prossima stagione. Il via al campionato scatterà con l’anticipo di venerdì 25 agosto, mentre la stagione regolare si chiuderà il 18 maggio. Si giocherà anche durante le festività natalizie: il 24 e il 31 dicembre. La sosta invernale durerà dal 31 dicembre al 20 gennaio. Quattro i turni infrasettimanali: 19 settembre, 24 ottobre, 27 febbraio e 17 aprile. Nel frattempo a Londra è iniziata l’ultima verifica delle carte relative alla società di viale del Fante. Conti, budget, probabili evoluzioni di gestione sono al setaccio dell’istituto di credito londinese che sta curando il ruolo di advisor nella lunga trattativa fra il Gruppo Zamparini e Paul Baccaglini. Secondo il poco che viene fatto filtrare dal quartier generale della contrattazione, l’ultimo atto della lunga due diligence porterà alla fumata bianca definitiva nel giro di pochi giorni. Verosimilmente entro la fine di questa settimana. L’ulteriore verifica dei dati del bilancio della società serve per controllare che l’intesa di massima sul prezzo di vendita del Palermo rispetti determinati parametri fissati sia dal compratore che dal venditore. Un compito da garante, quello che sta portando avanti l’advisor, che non dovrebbe riservare sorprese e che viene portato avanti nell’interesse e nella tutela di entrambe le parti. E, legato al closing, da qualche giorno oltre al conto alla rovescia da parte di tifosi e addetti ai lavori ne è partito un altro da parte degli ultrà della curva nord inferiore. Sulla cancellata dello stadio sabato è comparso uno striscione con la scritta “Occhio che tutto finisce, soprattutto la nostra pazienza” con un conto alla rovescia aggiornato quotidianamente con un cartello più piccolo e i giorni che mancano a venerdì. Non una data precisa, compleanno di Maurizio Zamparini a parte, ma venerdì 9 giugno è il limite di tempo che i tifosi della curva nord inferiore hanno scelto di concedere ancora alla società rosanero. Fino ad oggi non c’è praticamente mai stata contestazione. Adesso da una parte degli ultrà si lascia trapelare una certa insofferenza. Anche perché dalla normale amministrazione della società vengono fuori preliminari di accordi o contratti sottoscritti mesi fa, in tempi in cui il passaggio di proprietà era solo una speranza per Zamparini che era ancora in cerca di un venditore. Notizie che alimentano le perplessità degli scettici e che in realtà sono relative ad accordi vecchi come quello che riguarda lo sponsor tecnico, sottoscritto diversi mesi fa, oppure il preliminare di intesa, ancora da confermare, con Bad Kleinkirchheim come sede per il prossimo ritiro sottoscritto a febbraio. Insieme alla sede degli ultimi ritiri in Carinzia nella casella di posta elettronica del Palermo sono arrivate anche altre proposte fra Trentino Alto Adige e altre sedi in Austria che aspettano una risposta da parte del club. Tutto, però, resta sempre ancorato al closing. Perché l’ultima parola sulla sede del ritiro tocca all’allenatore che dovrà essere scelto dalla proprietà insieme con il direttore sportivo. A questo proposito legato al closing è anche il futuro di Marcello Carli. L’ex dirigente dell’Empoli è uno dei candidati al ruolo. «Ho avuto un colloquio con Baccaglini – ha detto ieri Carli durante la conferenza stampa convocata per salutare i toscani – non so ancora dove andrò, ma potrei anche rimanere fermo. Se trovo un posto, anche di pazzi, anche difficile, che mi suscita emozioni, ci vado. Non cerco contratti. Fortunatamente mi posso permettere anche di restare a casa un anno o due. Voglio essere determinante: prendere l’allenatore, avere un rapporto con lui, trasmettergli qualcosa. Ho parlato con Baccaglini. A Palermo per ora hanno altri problemi. La piazza palermitana è una piazza fantastica. Però lì devi fare le cose serie, senza raccontare le bischerate alla gente. Con il Palermo ci ho parlato, potrò parlare anche con altre persone. Per adesso la percentuale che io rimanga fermo è molto alta. Voglio migliorarmi, vedremo: non mi interessa della categoria e nemmeno del progetto, perché il progetto si fa giorno dopo giorno».
Tutto è fermo per via delle clausole che inchiodano le parti alla riservatezza e all’impossibilità di sottoscrivere nuovi contratti. Ma il tempo continua a correre e le scadenze si avvicinano. Prima fra tutte la molteplicità di adempimenti per l’iscrizione alla B da formalizzare entro il 30 giugno. Il tempo delle parole sta finendo.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.