L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul rinnovo di Matteo Brunori e le parole rilasciate al sito del Palermo.
Con l’aquila rosanero cucita sul petto per lungo tempo ancora, come è scritto nel destino delle bandiere di una squadra e di un popolo di tifosi.
Mancava solo l’ufficialità, ma adesso Matteo Brunori ha messo la firma sul contratto che lo legherà al Palermo fino al 30 giugno 2027, quando sarà alla soglia dei 33 anni. «Questo accordo è l’ennesimo attestato di grande stima nei miei confronti – ha detto il numero 9 – Da capitano ho il
dovere di ricambiare la fiducia del Palermo e del City Football Group con i fatti, per conquistare a pieno un posto nella storia di questo club». E poi ha aggiunto: «A Palermo ho raggiunto l’apice della mia carriera e non voglio più fermarmi perché il meglio deve ancora venire. La testa è già al prossimo campionato, sappiamo quello che vogliamo. Daremo tutto in campo, vogliamo regalare la vera gioia alla nostra gente».
È stata una stagione da incorniciare quella del capitano italo-brasiliano: 17 reti in serie B e tre in Coppa Italia, condite da 4 assist. Numeri straordinari che in appena due stagioni, da quella dei record della serie C a quella del consolidamento in B, hanno fatto dell’attaccante il quarto marcatore di sempre della storia del club. Davanti a lui c’è solo Luca Toni con 51 reti, poi Ghito Vernazza con 53 e Fabrizio Miccoli con 81. Bomber da serie A, qualcuno potrebbe dire. Ma è proprio lì che vogliono arrivare sia la proprietà che il giocatore simbolo di questo Palermo. «La delusione che porta questo finale è grande, soprattutto davanti a tutti voi che ci avete spinto fino alla fine – aveva scritto Brunori il giorno dopo la delusione del pareggio del “Barbera” contro il Brescia, quando si era presentato ai microfoni del post-gara con la faccia e la voce da pugile suonato – Palermo merita tanto e questo sarà un grande punto di partenza. Abbiamo saputo soffrire in un campionato difficile. Le delusioni renderanno la gloria ancora più bella».
Perché il meglio, come ha detto più volte, deve ancora arrivare. E se n’è convinto già l’estate scorsa, quando per un attimo, a cavallo tra la sbornia della promozione con Baldini e l’avvento del City Group, era sembrato che dovesse partire da Palermo. E invece chi lo conosce, a partire dai compagni, ha sempre saputo che già in quel momento per Matteo, corteggiato da club di A e dal Cagliari in B, Palermo era la prima scelta. Così l’estate scorsa, per 1,8 milioni di euro, che in serie B non sono pochi, il riscatto di Matteo Brunori dalla Juventus è stato il primo regalo del mercato degli sceicchi.