Repubblica: “Bruno Tedino: «Siamo allo sprint, in queste partite abbiamo bisogno dell’apporto dei nostri tifosi»”

L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta alcune dichiarazioni del tecnico del Palermo Bruno Tedino in vista del match di oggi contro il Pescara: “Rispetto a chi non vive ogni giorno la quotidianità degli allenamenti io ho la possibilità di esaminare un miliardo di elementi e anche la salute dei giocatori, faccio tanti errori ma quando decido lo faccio cercando sempre la soluzione migliore per vincere le partite. La cosa che mi fa imbestialire, però, è che ancora non abbiamo capito che si vince con venti giocatori e mai con uno solo. Ho sempre detto che possono giocare insieme con Nestorovski, ma si deve verificare la condizione per non mandare in sofferenza la squadra».
Avere lasciato fuori un giocatore che segnava da tre partite di fila non rischia di minare le sue certezze?
«Se decidiamo cercando di parare un eventuale contraccolpo non va bene: chi è qui sa di essere titolare. Se non la pensa così si tira fuori da solo. Difficilmente ho messo in campo la stessa formazione. Contraccolpi psicologici arrivano per altri motivi, non perché si rimane fuori un tempo».
Siamo allo sprint finale: delle nove partite, cinque le giocherete in casa. Le piacerebbe ritrovare l’effetto “Barbera”?
«Non voglio entrare nella testa dei tifosi: ognuno di noi deve essere libero di interpretare il momento che è molto importante, non solo per noi, ma anche per la città. A Parma i boati della curva quando cascava un moscerino per terra si facevano sentire. Abbiamo bisogno della qualità e della quantità dei tifosi. Non voglio lanciare messaggi. Noi il nostro mattoncino per costruire qualcosa di importante lo stiamo portando sempre con umiltà».
Pillon farà il suo esordio sulla panchina del Pescara a Palermo. Come avete preparato la partita senza avere punti di riferimento?
«La forza della mia squadra è avere giocatori che per disponibilità e qualità sanno trovare soluzioni in campo. Serve attenzione. Non so come giocherà il Pescara, ma so che hanno giocatori veloci funzionali alle giocate che erano di Zeman. Pillon lo conosco bene dai tempi in cui Guidolin allenava a Treviso e lui giocava. Ci siamo conosciuti lì e ha portato grandissima mentalità lavorativa, un calcio aggressivo e dinamico. Sono cresciuto calcisticamente con suo fratello. Quella Pillon è una famiglia che stimo tantissimo».
Rivedremo Chochev?
«Sapete quanto lo stimi e quanto per me sia un giocatore completo. È dipeso molto da lui, ho aspettato un po’ per parlare con lui. Abbiamo chiarito determinate cose dal punto di vista calcistico perché è giusto spiegare a un giocatore cosa va e cosa no. Ci sarà utilissimo perché ha qualità e ha nel suo dna anche qualche gol»“.