Repubblica: “Bonus tifosi sprecato e fantasmi del passato in agguato”

“Certamente non esiste una giornata migliore delle altre per decidere di perdere una partita, ma il Palermo non poteva scegliere serata peggiore per farsi battere dal Foggia davanti al proprio pubblico. I tifosi, infatti, lunedì sera sono tornati in tantissimi sugli spalti del “Barbera”. Se l’abbiano fatto per puro calcolo economico visto che i biglietti di curva costavano due euro o se a spingerli sia stato l’amore per la squadra che gli ha fatto accantonare la contestazione nei confronti di Zamparini è una questione di lana caprina. Quello che conta è che in una serata invernale di pioggia erano in tredicimila dove di solito vanno in quattromila. E quello che conta ancora di più è che il Palermo li abbia delusi giocando una brutta partita a prescindere dal risultato finale. Sì, perché 2 a 1 al passivo a parte, il Palermo non ha giocato bene. Non ha creato quanto dovrebbe creare una squadra che vuole tornare in testa alla classifica, i suoi attaccanti sono stati poco incisivi, la sua difesa ha subito il sesto gol nelle ultime due gare e Coronado, uno dei suoi giocatori simbolo, ha commesso un fallo stupido quanto inutile che ha complicato tutto e messo a nudo la crisi che la squadra di Tedino sta attraversando. Crisi è una parola che, legata alle vicende rosanero, agita fantasmi del passato che prendono le sembianze di gol subiti, di partite perse, di ritiri punitivi minacciati, di summit e così via. Tutte parole che in questa stagione il Palermo non si può permettere di pronunciare. Il Palermo ha un solo obiettivo: tornare in serie A. Tutto il resto non può essere contemplato. Non può contemplarlo la passione dei tifosi che anche questa volta porgono una mano a squadra e società e non possono permetterselo i conti del club che, in attesa di capire se sono quelli che dice la procura o dice Zamparini, di sicuro non reggerebbero ai mancati introiti che significherebbe fallire la promozione”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.