Il Trapani era pronto a cambiare proprietà, ma tutto adesso è saltato. Nella giornata di ieri, dopo diversi giorni di trattative, Fabio Agnello ha deciso di non portare avanti la trattativa per l’acquisto del club granata che adesso si trova nel caos perché sia l’allenatore che il Ds erano stati scelti dal futuro proprietario. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de la “Repubblica” in merito alla trattativa:
“Un flop. Un fallimento, in qualche modo, annunciato, che ha comunque fatto tirare un sospiro di sollievo alla città. A mezzogiorno di ieri, si è diffusa la notizia del naufragio di una trattativa che ormai formalmente (anche se non ufficialmente) sembrava essere conclusa. La notizia è che il Trapani non sarà di Francesco Agnello, e che quindi si riparte da zero. Difficile dire cosa abbia pesato nella scelta delle due parti di fare un passo indietro e rinunciare alla firma finale. Va ricordato che il trasferimento della proprietà del cinquanta per cento delle quote (intestate alla Liberty Lines) avrebbe dovuto essere approvato dagli organi giudiziari. Ma sembra che l’affare sia saltato a prescindere da questo dettaglio. Di fatto, le condizioni per il trasferimento erano vantaggiose, dato che il potenziale acquirente avrebbe usufruito di una sponsorizzazione e, pare, anche degli introiti derivanti dalla cessione di Coronado. Già mercoledì pomeriggio, Massimiliano Favo (allenatore scelto da Agnello) aveva diretto la sua prima seduta e da martedì Marco Valentini, direttore sportivo designato, agiva sotto traccia per formare la nuova squadra. Poi, all’ora di pranzo, il colpo di scena. È stato lo stesso Valentini a raggiungere i calciatori granata, mentre erano a tavola, e a comunicare loro la novità. «Sia Agnello che Morace – ha detto – hanno deciso di interrompere qui tutto». Poi i saluti, prima che Favo e Valentini lasciassero la città.
Non si può certo dire che i calciatori granata si siano strappate le vesti. Mercoledì pomeriggio, infatti, una delegazione della squadra, composta dagli “anziani” del gruppo, aveva incontrato l’amministratore unico della società Paola Iracani, chiedendo lumi sulla scelta della cessione appena avvenuta. Un confronto per certi versi drammatico, in cui c’era stato spazio anche per qualche lacrima. Ieri mattina si è fatto avanti anche il procuratore Antonio Stinà, chiedendo alla stessa Iracani quali siano le condizioni per rilevare il club. Un’ennesima schermaglia, che difficilmente avrà un seguito concreto.
La situazione, adesso, è diventata indecifrabile. È tornato ad allenare Stefano Firicano, tecnico della formazione “ Berretti”, e non si sa chi andrà in panchina domenica sera, per la gara contro il Campodarsego, valevole per il primo turno di Coppa Italia. È stato richiamato Adriano Polenta, direttore sportivo che fino a qualche giorno fa, senza un contratto firmato, esercitava la sua funzione. Così, ci si dirige nel buio più assoluto, come in un tunnel, verso la prima partita ufficiale. A gran voce, e da più parti, si torna a chiedere che il sindaco Giacomo Tranchida convochi una riunione tecnica, mettendo intorno ad un tavolo gli imprenditori più facoltosi della città. Inevitabile, quindi, che torni in voga il nome di Andrea Bulgarella, che, prima di questi ultimi convulsi giorni, aveva manifestato al sindaco « la volontà di dare una mano». Un passaggio, comunque, complicato, perché lo stesso Tranchida rischierebbe di rimanere con il cerino in mano e senza una soluzione concreta. Il futuro, insomma, è tutto da scoprire e con curiosità si attende la reazione della città per la sfida di domenica. I tifosi sentono forte di aver scampato il pericolo con la mancata cessione e non vedono l’ora di stringersi intorno alla maglia. Che oggi è l’unico valore a cui rimanere legati con certezza”.