Beppe Iachini è uno dei più profondi conoscitori del campionato cadetto. Il tecnico ha più volte portato a casa delle promozione proprio dal campionato cadetto alla massima serie, una di queste con il Palermo ottenendo il record di punti. Iachini, intervistato da la “Repubblica”, ha parlato così:
“Beppe Iachini sa come si fa. Da allenatore ha vinto il campionato di serie B quattro volte, due passando proprio dai play-off.
Non a caso viene identificato come un allenatore esperto in promozioni in A e detiene ancora il record di 86 punti centrato alla guida del Palermo quattro anni fa. Il suo rendimento ai play-off è del cento per cento: due partecipazioni, due vittorie. Una partendo dal terzo posto alla guida del Brescia e un’altra da sesto in classifica con la Sampdoria.
Iachini, esiste un metodo per vincere i play-off?
«Ogni situazione è diversa. Non c’è una ricetta. Conta molto la conoscenza del proprio gruppo di lavoro, dipende dalle situazioni in cui ci si trova e dallo stato in cui la squadra arriva a disputare gli spareggi».
I valori espressi in campionato possono definire una griglia di favorite?
«I play-off sono un campionato a parte. Si azzera tutto e si riparte. Più che quello che si è stati in grado di fare in campionato è decisivo quello che si saprà fare. È un torneo nuovo. Non bisogna pensare a ciò che è stato, ma a quello che si dovrà fare».
Lo slittamento di una settimana determinato dal caso Bari può influire?
«Penso innanzitutto che sia giusto garantire la regolarità. Mi è sembrata una scelta di buon senso quella di posticipare il tutto visto che c’era un procedimento in corso. Detto ciò erano tutte cose che si sapevano già prima e che si potevano affrontare diversamente invece di ridursi all’ultimo momento».
Nel lavoro di un allenatore quanto può influire lo slittamento di una settimana?
«Chi ha qualche infortunato può essere agevolato. Bisogna sempre prendere le cose positive dalle situazioni. Per il resto non cambia assolutamente nulla».
Si passerà da una settimana di inattività a partite ogni tre giorni. Lo stop può influire sul ritmo partita?
«Lo slittamento non aggiunge o non toglie nulla. Per il resto quello di giocare ogni tre giorni è la caratteristica dei play-off. È sempre stato così: a questo punto conta tantissimo la condizione fisica, quella mentale e la preparazione tattica individuale e di squadra. I play-off sono sempre stati duri.
Bisogna essere bravi a leggere determinate situazioni nell’ottica della partita di andata e ritorno. Ci vuole grande attenzione, anzi direi perfezione, in tutte le partite».
C’è una favorita fra le qualificate?
«Non lo dico per piaggeria, ma penso al Palermo. I rosanero hanno un organico all’altezza e lo dico conoscendo personalmente diversi giocatori che sono ancora lì e gli altri che sono arrivati nel frattempo. La squadra è in grado di vincere e Stellone è un bravo allenatore che sa il fatto suo. E poi anche Stellone ha già vinto due campionati, uno proprio attraverso i play-off».
Che ne pensa di Nesta,Inzaghi e Grosso alle prese per la prima volta con i play-off di B?
«Quando ho vinto il mio primo campionato di B l’ho fatto al primo colpo. La seconda volta ero ancora un giovane allenatore e ho vinto i play-off. Conta la capacità più che l’esperienza. Se sei bravo lo sei a prescindere dal numero di partite che hai fatto da allenatore».
Iachini entra nello spogliatoio alla prima partita dei play-off e che dice alla sua squadra?
«Non ci deve essere paura. Si esce dallo spogliatoio e si gioca. La paura è sempre una cattiva consigliera e non ti porta da nessuna parte. Bisogna solo pensare a giocare a calcio e riportare questa squadra in serie A».