Bari nella bufera. Il club pugliese ha ricevuto il meno due in classifica e di conseguenza ha giocato il primo turno dei play off in casa del Cittadella che grazie al 2-2 ha passato il turno. Oltre a questo sono in molti ad attaccare la dirigenza, il primo di tutti il capitano Basha che non ha digerito la penalizzazione e poi i tifosi. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de la “Repubblica”:
“La bufera era stata annunciata dagli striscioni esposti dai tifosi dopo la conferma della penalizzazione. Ora che quei due punti in meno hanno danneggiato in modo irreparabile la stagione del Bari, il presidente Cosmo Giancaspro è un uomo solo al comando. Rischia di perdere il direttore sportivo Sean Sogliano e l’allenatore Fabio Grosso. E per non farsi mancare nulla è attaccato perfino dal capitano della sua squadra, l’albanese Migjen Basha, che appena finita la partita a Cittadella ha scaricato le maggiori responsabilità della penalizzazione proprio sul suo datore di lavoro. «Ci aveva detto di stare tranquilli, ma se è arrivato il -2 vuole dire che qualcosa è andato storto: al San Nicola sarebbe stata tutta un’altra storia», le parole del calciatore. Assolutamente in linea con il pensiero di gran parte della tifoseria. «Le uniche fake news sembrano essere i comunicati stampa del Bari, che riletti oggi hanno il sapore di una beffa», scrivono in una nota i tifosi dell’associazione Bari in testa, che rilanciano non a caso le parole del presidente Giancaspro quando aveva ironizzato sulla natura delle notizia sull’allora presunta penalizzazione: «Non è certo per colpa dei giornalisti o dei tifosi se il Bari si è ritrovato con due punti in meno». Ma il pensiero della tifoseria biancorossa, come emerge anche dal forum di Solobari, va molto oltre e si chiede che fine possa fare il Bari, dopo il campanello d’allarme suonato con la penalizzazione. «Giancaspro faccia chiarezza, senza indugio, sugli scenari futuri. Stiamo ancora aspettando il suo piano industriale». A fare paura sono le scadenze di giugno e stesse le vicende giudiziarie del patron del Bari, in particolare quella in cui è indagato per riciclaggio nell’ambito del crac del gruppo Cicolella. «Serve un nuovo proprietario», si spingono a scrivere gli ultrà da tastiera. C’è chi rispolvera lo slogan “Bari merita rispetto”, che è stato anche il messaggio partito dagli striscioni esposti nei giorni scorsi. E c’è chi rimarca che anche per il peso specifico della società: «La Lega di B ci ha considerato meno del Cittadella», che rappresenta un bacino di utenza non paragonabile a quello di Bari. Ma anche girando per la città, nei luoghi più frequentati dai tifosi, sono in molti ad avere azzerato la fiducia nei confronti della società e ad auspicare che si volti pagina «prima che sia troppo tardi». E la società ha comunicato le modalità di rimborso per i biglietti venduti per la gara contro il Cittadella che non si è giocata al San Nicola: da ieri è possibile richiederlo, ma soltanto dall’8 giugno avverrà la restituzione del denaro: una soluzione spezzatino che ha spazientito non pochi tifosi. Come previsto, infine, è arrivata la stangata per la rissa nei minuti finali dei supplementari al Tombolato: quattro giornate di squalifica e 5mila euro di multa per Sabelli, tre a testa per Galano (prova tivù) e Brienza, due per Gyomber. Due giornate di squalifica e 1.500 euro di multa anche per Giovanni Loseto”.