“L’assemblea dei soci potrebbe non bastare. Il nuovo pomo della discordia fra il socio di maggioranza Cosmo Giancaspro e quello minoritario Gianluca Paparesta potrebbe essere il diritto di prelazione che dovrebbe spettare a quest’ultimo qualora l’attuale presidente del Bari non riuscisse a mettere a posto i conti del club biancorosso. Dovrebbe. Perché, a quanto pare, per una modifica statutaria non sarebbe più nella disponibilità di Paparesta, pronto a impugnare ogni decisione che verrà presa domani, quando in uno studio notarile di Bari avrà luogo l’assemblea dei soci ( la prima convocazione è per domani, ma andrà deserta). Sono tanti gli ostacoli lungo il cammino di Giancaspro, che pure potrebbe aver trovato una sponda per risanare il bilancio del Bari e metterlo nella condizioni, sotto la sua guida o quella di un nuovo socio, di evitare il fallimento. I contatti dell’altro giorno con il direttore sportivo Sean Sogliano e le voci relative a un nuovo allenatore da scegliere tra Baroni e Juric e la scelta sulla sede del ritiro, a Baselga di Pinè dal 14 al 29 luglio, danno l’idea di come la vita del Bari continui, nonostante i cattivi pensieri. Ovvio che bisognerà attendere il passaggio chiave di domani per saperne di più. Giancaspro avrebbe trovato da giorni il sostegno che cercava per uscire da una situazione di difficoltà finanziaria, manifestatesi prima con il ritardato pagamento dei contributi costato penalizzazione ed eliminazione dai playoff e poi con la vicenda delle bollette non pagate all’Acquedotto pugliese. Se così fosse, si profilerebbero due scenari. Il primo è che Giancaspro, una volta rimasto a galla, attui quello che ha chiamato il piano B, con il sacrificio di qualche giocatore importante per vivere con maggiore tranquillità la prossima stagione. L’altro è che Giancaspro, anche per le vicende giudiziarie in cui è coinvolto, ridimensioni il suo ruolo in società o addirittura passi le consegne. In realtà ci sarebbe una terza opzione e cioè che entri in scena Paparesta, che a quel punto dovrebbe farsi trovare preparato con una nuova cordata per salvare il Bari. Sempre che quel diritto di prelazione, agganciato allo 0,63 per cento delle quote in suo possesso, possa avere ancora un peso. Nel frattempo la tifoseria attende con il fiato sospeso gli sviluppi di questa nuova fase calda della vita della società. In pochi prendono in considerazione l’ipotesi che a partire da domani il Bari possa sentirsi con un piede in serie D. Ma in compenso sono in molti a pretendere chiarezza su quello che sarà il destino della loro squadra del cuore.”. Questo quanto riportato da “La Repubblica”.