L’edizione odierna de “La Repubblica – Bari” si sofferma sullo scandalo che ha coinvolto Bellomo e l’inchiesta della Procura.
Il Bari non rischia nulla e, al momento, neanche Nicola Bellomo. A meno che dalle indagini della Procura Federale della Figc non emerga che gli scommettitori che hanno puntato sull’espulsione dalla panchina del giocatore biancorosso, in occasione del ritorno playout tra Ternana e Bari, siano legati in qualche modo al tesserato del Bari e che dunque il suo comportamento potrebbe essere stato doloso. Se dovesse emergere questo aspetto, allora le cose cambierebbero e Bellomo potrebbe andare incontro ad una squalifica. Non ci sarebbero invece problemi per il Bari, in quanto il club non è coinvolto direttamente nella vicenda, circostanza che si verifica quando sotto i riflettori c’è il comportamento di un dirigente.
Potrebbero esserci gli estremi per configurare la re sponsabilità oggettiva del Bari, ma nella peggiore delle ipotesi il club biancorosso andrebbe incontro ad una sanzione pecuniaria. Da segnalare che dopo l’apertura dell’inchiesta da parte del procuratore federale Giuseppe Chinè, si è fatta sentire anche la Lega di Serie B che con una nota garantisce “attenzione e collaborazione sulle presunte condotte antisportive dei giocatori”. Di sicuro quello della Procura Federale della Figc è un atto dovuto, perché da giorni si vociferava di quell’espulsione sospetta e sulle chat giravano foto delle schedine di chi aveva puntato sul rosso in panchina al numero 10 del Bari.
L’episodio è avvenuto al 78esimo minuto di gioco del match del Liberati, quando con i biancorossi già in vantaggio per 3 reti a 0 e dunque con una solida ipoteca sulla salvezza, Bellomo si è messo a litigare con un raccattapalle e con la terna arbitrale, finendo anzi tempo negli spogliatoi. Non una novità per il centrocampista barese, che già in occasione della gara di Cosenza, aveva rimediato un’espulsione , ma quella volta tre minuti dopo il suo ingresso in campo, per avere preso per il collo il centrocampista avversario Calò e per questo venne squalificato per due giornate.
Carattere sanguigno quello di Bellomo, l’unico barese a vestire la maglia del Bari ed anche per questo particolarmente scosso dalla prospettiva di retrocedere con la sua squadra del cuore. Ma quanto accaduto a Terni è stato considerato degno di approfondimento da parte del Procuratore federale, Giuseppe Chinè. L’evento era sino a ieri sfuggito dai radar della Procura della Figc per due motivi. Il primo è che il movimento di denaro è stato contenuto e non ha superato la soglia che solitamente fa suonare il campanello d’allarme. Il secondo è che le puntate non risultano vincenti, perché il bookmaker in questione (uno dei più noti) per regolamento considera soltanto i cartellini ricevuti dai giocatori in campo, escludendo quelli in panchina.
La vincita, dunque, non è stata riscossa e chi l’ha effettuata ha ottenuto solo il rimborso della giocata. Da verificare piuttosto se qualcuno abbia puntato su circuiti non ufficiali, circostanza tutta da verificare. Al momento, va ribadito chiaro e tondo, non esiste alcuna prova del coinvolgimento del giocatore. Quel che si sa è che le giocate sarebbero state effettuate tutte nella stessa ricevitoria e che l’espulsione di Bellomo dalla panchina veniva quotata 24 volte la puntata. Il centrocampista biancorosso è reduce da una stagione che lo ha visto poco coinvolto dai vari tecnici che si sono avvicendati sulla panchina del Bari.
Anche per il suo senso di appartenenza era stato rilanciato come titolare nella gara di andata dei playout con la Ternana, dove era rimasto in campo per gran parte del match. Rientrato a Bari la scorsa stagione (due gol all’attivo con il Brescia e il Venezia), Bellomo, che ha 33 anni, proprio nelle scorse settimane ha allungato il suo contratto con il club biancorosso sino al giugno 2025. Nel suo passato c’è anche un gol in serie A con la maglia del Torino, in un match vinto da granata contro l’Inter. Domani intanto avrà luogo la manifestazione di protesta organizzata dai gruppi organizzati della Curva Nord per dire no alla multiproprietà. Il raduno è fissato per le ore 17 davanti a El Chiringuito(Molo San Nicola).