“Quanto sta succedendo in queste ore è una buffonata, l’ennesima, a cui il governo del calcio italiano costringe i tifosi. È da marzo che si conosce il problema Bari. È da almeno 15 giorni che erano evidenti a tutti le incongruenze di tempo tra le date del giudizio e l’inizio dei playoff. Eppure, per fare l’unica cosa che era da fare (stringere i tempi e rimandare i playoff) si è aspettato l’ultimo secondo andando incontro ad almeno due odiosi effetti collaterali: umiliare i tifosi (che hanno acquistato i biglietti e organizzato turni di lavoro e di vacanza, perché i tifosi fanno anche questo) e compresso inevitabilmente i diritti delle società interessate. Quelli di chi si deve difendere (il Bari) e quelli di chi si ritiene parte lesa (il Cittadella, in prima battuta, e poi tutte le altre). La colpa di questa buffonata è unicamente della Lega B. E nessuna responsabilità può essere addossata alla società del Bari, che anche nel caso in cui avesse violato le regole avrebbe avuto diritto a un processo veloce e giusto. E non a questa orrenda sceneggiata. Detto questo, speriamo che i playoff il Bari li giochi (e magari li vinca) nella maniera migliore e più serena possibile. La città e i suoi tifosi lo meritano. E qui veniamo al secondo punto. Che non ha un collegamento diretta con la questione playoff ma che è, ugualmente, centrale. Cosa meritano i tifosi del Bari?
Meritano chiarezza. La meritavano ai tempi dei Matarrese. La meritavano nella parentesi Paparesta e la meritano oggi, quando purtroppo è troppo terso il cielo sopra di loro. Ci sono troppe domande a cui la società non ha mai risposto, come invece avrebbe il dovere di fare. Perchè è un soggetto che ha a che fare con i soldi pubblici (vedi la gestione dello stadio San Nicola), che in futuro si spera lo avrà ancora di più (il nuovo stadio) e perché rappresenta un simbolo della città. Le domande, quattro, sono queste: 1) Con che soldi il presidente Cosimo Giancaspro sta finanziando la squadra? Da dove arrivano?
2)È vero che la società che detiene la maggior parte delle quote azionarie del Bari, la Kreare impresa, non è in grado di rifinanziare la società? Tanto che per un’altra azienda di proprietà della Kreare impresa si sta andando verso il fallimento?
3) Con che soldi è stata pagata la tranche di contributi finita sotto inchiesta dalla Federcalcio? Arrivano da società di Giancaspro? Dall’Italia o dall’estero?
4) Perchè il presidente ha deciso di far guidare la società a un consiglio di amministrazione? Chi è l’avvocato Giancarlo Lanna? Ha investito nel Bari? Direttamente o indirettamente?
(Le risposte possono arrivare anche dopo i play off. Purchè arrivino)”.
Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica” di Bari.