Repubblica: “Bari da promozione: così il centrocampo ha costruito il primato”
Non ha la migliore difesa e nemmeno il miglior attacco, ma la marcia è inarrestabile
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla corsa promozione e sul Bari.
Promosso a pieni voti. Il Bari chiude il 2021 da primo della classe e con la prospettiva di tornare rapidamente nel calcio che conta. Per quanto ci siano alcuni calciatori che hanno toccato picchi di rendimento molto alti, questo successo parziale dei biancorossi è frutto di una splendida sintonia tra società, staff tecnico e squadra. Il primo posto, dopo venti gare disputate, è il premio al presidente De Laurentiis che non ha mollato, al direttore sportivo Polito che ha mostrato una creatività al di sopra del comune e al tecnico Mignani che ha gestito il gruppo con saggezza ed equilibrio. E poi naturalmente c’è la squadra, che ha saputo anche fare tesoro degli errori per avviare un processo di crescita che ora sembra essere inarrestabile.
La difesa
Non è la migliore del campionato ( quelle di Avellino e Monopoli hanno subito un gol in meno), ma i quindici gol al passivo sono un dato statistico assolutamente all’altezza di una capolista. L’analisi del reparto deve necessariamente partire dal migliore Frattali in versione biancorossa. Il portiere romano sta interpretando nel migliore dei modi il ruolo di numero 1 di una squadra molto forte: quelle poche volte, le sue parate lasciano il segno. Davanti ha una difesa che ha saputo sopravvivere anche all’infortunio di Valerio Di Cesare. Il pilastro è Emanuele Terranova, che non solo sul piano tecnico, ma anche sotto il profilo caratteriale, è un vero e proprio leader. Ma il Bari è davvero messo bene nel cuore della difesa, perché Celiento e Gigliotti hanno dimostrato di essere giocatore altamente affidabile. Anche sulle corsie esterne, la batteria di terzini è valida ed assortita, con Pucino, Mazzotta, Ricci e Belli che fanno dormire sonni tranquilli al tecnico Mignani.
Il centrocampo
È il reparto che è più cresciuto nel corso di questa prima fase della stagione. Ora che Mignani ha trovato la quadratura del cerchio, con Mallamo, Maita e D’Errico il Bari ha una qualità nettamente al di sopra della media della categoria. Mallamo è una delle sorprese più piacevoli: l’ex ragazzo dell’Atalanta ha un dinamismo fuori dal comune e non si tira mai indietro quando il gioco si fa duro. Con il passare delle gare, sembra avere scavalcato nelle gerarchie il pur valido Scavone. Maita è uno dei pilastri della squadra: il suo rendimento, soprattutto nelle ultime gare, è stato altissimo. E poi c’è D’Errico, che ora che si è messo al servizio della squadra, dà un apporto davvero straordinario. In mezzo al campo, il Bari fa la differenza più che in ogni altro reparto. Alla ripresa del campionato, sul campo del Monterosi, mancheranno gli squalificati Maita e Scavone.
L’attacco
Così come la difesa, per un solo gol lascia ad altri ( la Turris) il primato del girone. Ma i 36 gol all’attivo dei biancorossi valgono molto, perché segnati con una vera e propria cooperativa di marcatori (dodici).