L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma su Antenucci, divenuto un vero e proprio caso al Bari.
Da top player a panchinaro di lusso. Da due settimane le quotazioni di Mirco Antenucci nella borsa del Bari sono in forte ribasso. Nelle ultime tre partite non è mai partito tra i titolari, restando a guardare i suoi compagni di squadra per tutti i 90 minuti durante le partite contro Messina e Turris, mentre con il Monopoli è entrato in campo nell’ultima mezzora di gioco. Prima di finire in panchina era stato sostituito all’intervallo nella gara casalinga contro la Paganese, appena dopo avere fallito dal dischetto il rigore del possibile raddoppio.
Nelle precedenti quattro giornate, quando era partito sempre dall’inizio, aveva messo a segno appena un gol e dal dischetto del rigore. Un bottino magrissimo per un attaccante con le credenziali di Antenucci, per quanto i sintomi di una vistosa flessione si erano già registrati nella seconda metà dello scorso campionato, quando aveva segnato appena due gol.
Che cosa sta succedendo al numero 7 biancorosso? L’analisi più sbrigativa porta alla constatazione che le sue 37 primavere inizino a pesare sul suo rendimento. Ma si tratta di considerazioni superficiali, perché nel girone di andata dello scorso campionato Antenucci di gol nel aveva segnati 12 e la stagione precedenza era stato il migliore goleador del girone C di serie C con 21 reti.