Repubblica: “Balotelli ripassa la tattica di Mancini. Per ora il vice Immobile è Joao Pedro”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla Nazionale con Balotelli e Joao Pedro agli ordini di Mancini per gli stage azzurri.
Nel primo pomeriggio ha ascoltato il discorso tattico del ct e ha fatto prove pratiche di pressing, proprio su Mancini, che mimava l’avversario in fase di impostazione. All’imbrunire Mario Balotelli, acconciatura da mohicano e scaldacollo blu, scattava ancora davanti ai preparatori atletici: lo hanno trovato in discreta forma, il che è il discrimine tra la chiamata per questo stage dell’esule in Turchia e la convocazione per il play-off mondiale. Dove la necessità, magari in panchina, di un tiratore capace di risolvere la partita potrebbe indurre Mancini al vero ripescaggio. «Verifico come sta Mario e come si integra». Sottinteso: nella tattica. Per ora, nel 4-3-3 di base, controfigura di Immobile è stato più spesso il neoarrivato, l’oriundo del Cagliari Joao Pedro.
Oggi si approfondirà l’alternativa, il 3-5-2: questo fuori programma – due allenamenti e la partitella finale domani – è l’antidoto a ogni emergenza: il gol che non arriva, gli inconvenienti che fioccano, l’ansia per il Covid. Ieri il febbricitante Biraghi è tornato subito a casa (decimati i terzini sinistri, Spinazzola non recupera per marzo, Emerson non c’è) e oggi ci sarà un nuovo giro di tamponi, mentre il laziale Luiz Felipe, altro oriundo brasiliano, ha sì incassato la bella profezia («ha un grande futuro in Nazionale»), però non si è allenato: per un dolore all’adduttore, trapela. Più lieta la rinuncia a Bastoni, rimasto accanto alla primogenita neonata.
Lo stage continua, 2 mesi e mezzo dopo il fatale pareggio con la Svizzera. Il presidente della Figc Gravina è a Coverciano, la Nazionale deve evitare la seconda esclusione consecutiva dal Mondiale. L’ha accolta una Firenze con meno turisti e più distratta dal caso Vlahovic: i convocati, alla stazione di Santa Maria Novella, sono quasi passati inosservati: «La pressione tornerà una settimana prima della Macedonia», spiega Mancini. Durante la sosta di campionato ha chiesto e ottenuto i calciatori («un grazie ai club, non erano obbligati, non è una data Fifa»), ma sa che sarà tutto più complicato avere il rinvio della 30ª giornata di A del 20 marzo, a 4 giorni da Italia-Macedonia del Nord.