Repubblica: “Baccaglini e Cascio, sfida tra ex soci. Il primo ha offerto di nuovo 70 milioni, il secondo ha incassato un no a 50 e ora formulerà un’altra proposta” – i dettagli
“Due potenziali acquirenti per il Palermo. Uno, Paul Baccaglini, ha già messo nelle mani del sindaco Leoluca Orlando la sua offerta da una settantina di milioni di euro. L’altro, Frank Cascio, la formulerà direttamente a Zamparini non appena arriverà in Italia entro una decina di giorni. In mezzo c’è l’attuale proprietario che da una parte ha detto al primo cittadino di riferire a Baccaglini che può prendere contatti direttamente con il suo avvocato Francesco Pantaleone; dall’altra il presidente ha già rifiutato una volta la proposta di Cascio da una cinquantina di milioni di euro, aspetta di conoscere quella nuova e gli mette fretta perché, a suo dire, per fare la B servono in questo momento 20 milioni di euro di plusvalenze in mancanza di nuovi investimenti sul club. E pensare che Cascio e Baccaglini la prima volta che sono arrivati a Palermo facevano parte della stessa cordata. A metterli in contatto con Zamparini più di un anno fa è stato il presidente del Venezia Joe Tacopina. A lui l’imprenditore friulano si era rivolto per verificare l’esistenza di imprenditori americani interessati all’acquisto del Palermo. Nello studio di Tacopina a Venezia ci fu anche il primo incontro fra Cascio e Zamparini, poi l’arrivo a Palermo e il blitz con Baccaglini a Carini per vedere i terreni dove sarebbe dovuto sorgere il centro sportivo. In quel momento Cascio rappresentava una cordata di investitori americani, dei quali non si è mai saputo nulla per la tanto evocata riservatezza finanziaria, che per avere liquidità si appoggiava anche al fondo Integritas Capital di Baccaglini. Il primo contatto fra Zamparini e Cascio avvenne con una lettera d’intenti del 13 maggio 2016 scritta proprio su carta intestata Integritas Capital. Nella missiva Cascio diceva di essere «interessato all’acquisto insieme a Paul Baccaglini e Khalid Ibrahim A. Alhmym». Su quel documento si leggeva che a garantire sulla transazione finanziaria per il closing sarebbero stati «istituti di credito fra cui JPMorgan Chase, Wells Fargo, Bank of America, Monroe Capital, Enhanced Capital, White Oak, Fifth Street e Brookside ». Zamparini affidò a Banca Intesa la verifica sulla solidità finanziaria dell’offerta di Cascio scoprendo e comunicando a mezzo stampa che non c’erano le garanzie economiche necessarie e le coperture fideiussorie per andare avanti con la trattativa per la cessione del Palermo. Adesso Baccaglini e Cascio tornano in scena da contendenti. Nei giorni scorsi sia Zamparini che Tacopina avevano preso le difese di Cascio accusando Baccaglini di avere estromesso l’ex manager di Michael Jackson senza motivo. I due italoamericani non sono mai entrati direttamente in polemica. Baccaglini commentando le accuse di Tacopina («Ha tradito Cascio facendolo fuori dall’affare ») aveva parlato di un grosso malinteso e aveva detto di continuare ad avere un buon rapporto e un continuo scambio di sms con Cascio. Quest’ultimo, invece, si aspettava forse che con il closing Baccaglini lo avrebbe nuovamente coinvolto dopo che Zamparini lo aveva respinto, ma poi ha dichiarato di essersi sentito tagliato fuori nonostante avesse presentato l’ex iena all’imprenditore friulano. Dopo essere stato tirato in ballo nuovamente da Zamparini («sto trattando nuovamente con Cascio»), l’italoamericano originario di Castelbuono sabato scorso ha fatto circolare una nota in cui preannuncia un incontro con il patron rosanero e l’intenzione di acquistare il Palermo. «Mi ha detto di non cedere i big – ha spiegato Zamparini – perché tanto troveremo l’accordo: lo spero, ma deve sbrigarsi, se resto da solo alla guida della squadra ho bisogno di 20 milioni di euro di plusvalenze per fare fronte al campionato di B»“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Repubblica”.