Repubblica: “Autocertificazione. Nuove norme ogni giorno, protocolli aggiornati di continuo, sanzioni che cambiano di ora in ora. E i cittadini sono sempre più incerti. Ecco una guida al modulo che giustifica i movimenti nelle città”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul continuo aggiornamento dell’autocertificazione. Ecco una guida al modulo che giustifica i movimenti nelle città
Perché è stato nuovamente cambiato il modulo?
L’ultimo decreto legge sulle misure anticontagio entrato in vigore il 25 marzo ha apportato diversi correttivi a cominciare dalle sanzioni previste per chi viola le disposizioni. E il modulo di autocertificazione che cittadini e forze dell’ordine preposte ai controlli devono firmare deve tenerne conto. Adesso si chiede al cittadino di dichiarare di essere a conoscenza delle nuove sanzioni previste che sono amministrative e non penali, come era in precedenza.
Cosa succede a chi è stato denunciato prima del 25 marzo?
Le sanzioni penali che erano previste verranno commutate in sanzioni amministrative, multe da 400 a 3000 euro che verranno affidate alle prefetture. Nessuno può essere punito per un fatto che non è più previsto dalla legge come reato e, visto che il nuovo decreto ha valore retroattivo, molti procuratori hanno deciso di archiviare tutte le denunce per la violazione del divieto di spostamento precedentemente arrivate e trasmettere poi gli atti alla prefettura per l’emissione della multa. Dunque chi è stato denunciato tra l’11 e il 25 marzo non sarà più soggetto a procedimento penale ma si vedrà arrivare una multa più onerosa (da 400 a 3.000 euro) rispetto ai 206 euro previsti dall’articolo 650 del codice penale.
Cosa cambia invece per chi ha violato la quarantena?
Nulla, anche il nuovo decreto prevede la sanzione penale per chi ha violato la quarantena obbligatoria e dunque continuerà il procedimento penale che prevede la condanna da uno a cinque anni di carcere per delitto colposo contro la salute pubblica.
Chi è sottoposto a quarantena deve scriverlo nel modulo?
Sì, è il primo punto della nuova certificazione. Il cittadino che si sposta deve certificare di non essere sottoposto a quarantena o di non essere risultato positivo al Covid-19 nel caso gli sia stato effettuato un tampone, casi per i quali c’è l’obbligo assoluto di non uscire da casa, a meno che lo spostamento sia autorizzato dall’autorità sanitaria.
I cittadini devono anche dichiarare dove stanno andando?
Sì, adesso si deve precisare l’indirizzo da cui è iniziato lo spostamento e la destinazione oltre naturalmente alla motivazione che lo giustifica.
È richiesta anche la conoscenza di eventuali ordinanze locali?
Sì, questa è una delle novità dell’autocertificazione. Chi si muove da una regione a un’altra deve dichiarare di essere a conoscenza di eventuali ulteriori limitazioni alla circolazione disposte dai rispettivi governatori e che lo spostamento rientra in uno dei casi consentiti, indicando nel dettaglio quale. Ad esempio, se ci si muove in direzione di una regione che ha chiuso il suo territorio a chiunque tranne che a chi entra per motivi di lavoro o di urgenza o di necessità bisogna dichiarare di rientrare in questa casistica.
Quali sono da ritenersi situazioni di urgenza?
L’autocertificazione distingue tra motivi di assoluta urgenza a cui si può fare ricorso per trasferimenti da dove ci si trova a un Comune diverso (vietati fino al 3 aprile) alle situazioni di necessità che giustificano invece gli spostamenti all’interno dello stesso Comune, quelli quotidiani, come portare fuori il cane, o quelli di breve distanza come la spesa.
Esiste un’interpretazione certa delle situazioni di necessità?
Proprio a causa delle diverse valutazioni fatte al momento dei controlli dalle forze dell’ordine, nel nuovo modulo di autocertificazione sono state previste alcune fattispecie per le quali lo spostamento è considerato di necessità in modo da non lasciare spazio a interpretazioni diverse.
È previsto che un genitore separato vada dai figli?
Sì, chi deve spostarsi per questa ragione può farlo e deve indicare nel modulo “obblighi di affidamento di minori”.
È previsto anche il rientro dall’estero?
Assolutamente sì, qualsiasi italiano che si trovi fuori dal Paese ha diritto a rientrare nella sua città, dovunque si trovi. Deve specificarlo nel modulo.
Anche l’assistenza ad un’altra persona è una necessità?
Sì, è prevista e va dichiarata l’assistenza ad un disabile o ad un congiunto o ad altra persona che ha bisogno di aiuto.
Si può uscire da casa per andare a denunciare un reato?
Sempre. Proprio a fronte dell’ipotesi che molte vittime di violenza o di altri reati non li denuncino, l’autocertificazione precisa che spostarsi da casa per questo motivo è da ritenersi una situazione di necessità.