Repubblica: “Appuntamento al bar, da Roma a Palermo scontri programmati”

“È stata una guerriglia urbana preparata e, con molta probabilità, quello in via Libertà è stato un appuntamento organizzato dalle due tifoserie laziale e rosanero. O almeno da alcune frange delle due. L’incontro al bar Aluia sarebbe stato annunciato su Facebook. Il bar è un luogo strategico per i palermitani,  a poche decine di metri dalle sedi degli Ultrà e del centro sociale “Anomalia”. Una sfida che sarebbe partita sul web qualche giorno prima della gara al “Barbera” tra biancocelesti e rosanero. È quanto riferisce un tifoso a Repubblica. Un racconto da verificare, ma non è escluso che la polizia proprio su questo particolare possa indagare nelle prossime ore. Di fatto in via Libertà alle 16 di domenica è andata di scena la violenza dettata non certo da motivi sportivi. Ragazzi di sinistra contro quelli di destra. Ragazzi di “Anomalia” arrivati dalle stradine del Borgo e che hanno accerchiato i laziali in attesa davanti al bar Aluia. Quaranta contro quaranta. Tavolini, sedie e bottiglie spaccate in testa in un minuto e nonostante la polizia in borghese venuta anche da Roma, per scortare i tifosi della Lazio, si trovasse a pochi metri. E non c’erano sciarpe biancocelesti o cappellini addosso ai laziali. Ma adesso c’è anche il tema della sicurezza dello stadio. Di certo al “Barbera” è entrato di tutto. La tifoseria palermitana, sia in curva sud sia in curva nord, si è scatenata con lanci di petardi e fumogeni. Almeno una ventina… Un bambino domenica ha iniziato a piangere dopo lo scoppi del secondo petardo. Eppure i tornelli erano stati aperti con largo anticipo proprio per effettuare controlli più accurati. «I petardi li nascondono negli slip. Gli steward all’ingresso hanno effettuato le ispezioni anche con il metal detector», dice il questore Longo. E i fumogeni? Come è possibile che siano stati portati dentro allo stadio? «Non sappiamo come siano entrati i fumogeni – spiega Digiannantonio – la polizia ha il compito di vigilare sui controlli degli steward e di intervenire solo se ai tornelli i tifosi si rifiutano di aprire le borse». Aggiunge il questore: «Nessun ferito è, comunque, un successo per noi. Avremmo dovuto perquisirli tutti uno per uno, ma questo non è consentito e poi come si potrebbero denudare 21 mila spettatori?». La normativa è chiara: nessuna perquisizione, solo controlli alle borse. «Noi entriamo dentro allo stadio solo se c’è un problema grave – spiega il questore Longo non ci sono altre disposizioni» […]”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica” in merito agli episodi di violenza accaduti in occasione di Palermo-Lazio.